Una lunga carriera dalla carta stampata agli uffici stampa, poi i libri e le poesie

Addio a Gian Piero Calchetti, giornalista poeta

Gian Piero Calchetti

ROMA – È morto, nella notte, all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, il giornalista Gian Piero Calchetti. Aveva 78 anni. Una lunga e densa carriera, la sua, vissuta con passione tra la carta stampata e gli uffici stampa. Senza dimenticare l’amore per la poesia, coltivato sino agli ultimi giorni, che gli è valso l’inserimento, l’anno scorso, nell’Enciclopedia dei poeti contemporanei.
Nato ad Orbetello (Grosseto) il 13 aprile 1940, viveva da tanti anni a Roma dove, all’Università La Sapienza, si era laureato in Scienze politiche. Poi la laurea in Scienze in Scienze della Comunicazione. Giornalista professionista dal 4 febbraio 1965, iscritto all’Ordine del Lazio, aveva collaborato con numerose testate, dal Corriere Lombardo al Messaggero e La Nazione, a “La Voce Repubblicana”. Dal 1971 al 1975 era stato anche responsabile dell’Ufficio stampa della Direzione nazionale del Partito Repubblicano Italiano.
Fu, quindi, addetto stampa dell’Associazione Italiana dei Fisioterapisti (Aifi) e direttore dei loro giornali, “Fisioterapisti” e “Scienza Riabilitativa”. Dopo aver fondato e diretto, per oltre 5 anni, la rivista trimestrale “Alzheimer uniti news”, fu direttore responsabile del magazine “Diritti e Libertà”, del sito internet e delle altre riviste istituzionali della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo (Lidu). Per un paio di lustri fu, inoltre, addetto stampa della sezione romana dell’Associazione Mazziniana Italiana (Ami). Iscritto all’Albo nazionale dei Revisori dei conti, era stato anche presidente del Collegio dei Revisori dei conti dell’Or
dine nazionale dei giornalisti.
Negli ultimi anni collaborava con Giglio News, quotidiano on line dell’Isola del Giglio alla quale era particolarmente legato.
Gian Piero Calchetti era un uomo di lettere a tutto a tondo: ci lascia tante pagine, dalla poesia alla narrativa, tra cui il libro “Cronache di ricordi – Un Ajace Telamonio di Maremma: Venerio e dintorni”, centrato sulla figura del nonno materno, Venerio Bovicelli, e sulle condizioni economico-sociali dei braccianti nella Maremma meridionale nei primi decenni del ’900. E, ancora, la raccolta di versi satirici, “Samizdtat”.
La salma di Gian Piero Calchetti, che lascia moglie e figlie, sarà esposta nella camera ardente dell’Ospedale Sant’Eugenio domani, sabato 23 marzo, dalle 8.30 alle 11.30, mentre i funerali si terranno, sempre domani, alle 15, nel Duomo di Orbetello (Gr). Verrà effettuata anche una breve funzione domani alle 10 nella Cappella della Camera mortuaria dell’Ospedale Sant’Eugenio. (giornalistitalia.it)

 

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