NOVARA – Le ultime settimane sono state tremende. Ricoverato all’hospice di Galliate (prima cintura di Novara), è morto Dorino Tuniz, giornalista, scrittore, storico del Medioevo, esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Aveva appena compiuto 74 anni ma, da tempo, stava lottando con un male che, purtroppo, non lascia scampo.
Il mondo della cultura novarese perde uno studioso a diciotto carati e un appassionato sostenitore delle ragioni del proprio territorio.
Era originario di Vigevano ma, fin da piccolo, trapiantato a Novara. Si era laureato alla “Cattolica” di Milano per poi intraprendere la carriera di insegnante: prima negli istituti superiori magistrali e del liceo classico poi all’università “Avogadro” del Piemonte Orientale.
Era stato chiamato a ricoprire ruoli importanti nel contesto cittadino. Fra il 1989 e il 1991 era stato presidente della biblioteca civica “Negroni”. Dal 1996 al 2001 aveva ricoperto l’incarico di assessore alla Cultura del comune di Novara. E, dal 2004 al 2009, i “Centri di servizio del Volontariato” (che raggruppano associazioni di Novara, Verbania, Vercelli e Biella) avevano voluto affidare a lui la direzione delle loro organizzazioni.
Tuttavia, la cosa che lo rendeva più orgoglioso era l’aver fondato la rivista “Novarien” che ha guidato per trent’anni come direttore o condirettore. Sul periodico pubblicava articoli che riguardavano la storia della chiesa e la storia delle religioni. L’ultima sua fatica era stata la presentazione di un saggio sul diario di uno storico vescovo di Novara, Carlo Bascapè, che aveva diretto la diocesi a cavallo fra il 1500 e il 1600. Quel prelato era diventato un protagonista del libro di Sebastiano Vassalli “La Chimera” dove si raccontava il processo intentato a una ragazzina accusata di stregoneria. Nelle pagine del libro, francamente, il Vescovo per i suoi atteggiamenti da inquisitore finiva per apparire un personaggio incolore, a tratti squallido.
Dorino Tuniz ha trovato il diario di Bascapè, lo ha personalmente tradotto, riuscendo a dimostrare che i giudizi negativi a suo riguardo erano del tutto inappropriati.
Dorino lascia i figli Davide con la moglie Lilian, Carmen con il marito Giuseppe e i nipoti Matteo, Lorenzo e Alessandro. Oggi, alle 18.30, sarà recitato il Rosario nella Basilica di San Gaudenzio dove domani, mercoledì 20 febbraio, saranno celebrati i funerali, alle ore 10. (giornalistitalia.it)