ANCONA – È il lutto di un’intera città, non solo della redazione del Resto del Carlino di Ancona, quello per la scomparsa di Daniele Cimino, storico fotografo del quotidiano, morto a 60 anni per una malattia che lo aveva molto provato negli ultimi tempi.
Al Carlino dal 1978, “il giornale per cui ha speso la vita”, ricordano i colleghi della redazione anconetana, Cimino aveva la fotografia nel sangue. Con l’obiettivo sempre pronto ad immortalare un fatto di cronaca, al pari di un caffè con i colleghi o gli amici, era il Fotografo di Ancona, per eccellenza, conosciuto ed apprezzato da tutti, anche al di fuori del lavoro per il giornale.
Non a caso era diventato un punto di riferimento per la Regione Marche, per i politici che si sono trovati a lavorare ad Ancona, per i vertici delle forze dell’ordine.
“Le Marche – ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli, nell’esprimere il cordoglio a nome dell’intera Giunta regionale – perdono un professionista dell’informazione e un profondo conoscitore di questo territorio e della sua gente”.
“Era un’esplosione di simpatia, ironia, goliardìa. Celebri – scrivono i colleghi del Carlino Ancona – le sue battute in dialetto anconetano, schiette, veraci e urlate con quel suo tono di voce alto e deciso anche in mezzo alla strada. Un modo popolare, rustico ma sempre rispettoso. Di tutto e di tutti”.
Continuava a sorridere e a far battute Daniele Cimino anche dopo aver subito, per un male, l’amputazione di un piede. “Lui, tignoso e coriaceo come è sempre stato, – ricordano i giornalisti del Carlino – andava in giro lo stesso. Perchè fotografare era la sua vita”.
I funerali di Daniele Cimino stamane nella Chiesa dei Salesiani di Ancona.
Si è spento a 60 anni per una malattia, dopo una vita di scatti per il Resto del Carlino