AOSTA – La Corte dei Conti ha assolto l’ex presidente della Chambre valdotaine, Nicola Rosset, la segretaria generale Jeannette Pia Grosjacques, la dirigente Claudia Nardon e i componenti della giunta camerale da settembre 2016 a luglio 2021 in merito al procedimento sull’assunzione dell’addetto stampa, Fabrizio Perosillo dal 2015 al 2021.
La procura contabile contestava un difetto di titolo di studio (laurea) e la mancanza di una procedura selettiva per assumere Perosillo. Il Collegio ha ritenuto che «la figura dell’addetto stampa assunto dalla Camera valdostana non dovesse avere fra i requisiti il diploma di laurea», sulla base dell’articolo 15 della Legge regionale 22 del 2010, norma che, si legge nella sentenza «oltre a non contenere alcun riferimento al titolo di studio, si limita a individuare per relationem la figura dell’addetto stampa con riferimento ai soggetti aventi qualifica di giornalisti». Tanto è vero «che è solo con la modifica introdotta dalle legge regionale 8 del 2021» che si «prevede espressamente il requisito qualificante del titolo di studio».
Ritenuta la «non necessità» della laurea e «in difetto di ulteriori rilievi» si deve «ritenere – prosegue la sentenza – che il sig. Perosillo avesse tutti i necessari requisiti professionali e di qualificazione per la stipula dei rapporti di lavoro oggetto di contestazione».
Rispetto alla contestazione del difetto di procedura selettiva, «anche ammettendo tale illegittimità nella genesi del rapporto» in ogni caso «non determinerebbe un pregiudizio patrimoniale», in presenza «di un rapporto di lavoro con un soggetto correttamente qualificato» e senza «contestazioni» circa le «sue prestazioni sotto il profilo qualitativo o quantitativo». (ansa)