GENOVA – Il 24 aprile scorso l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino – Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (Ircss San Martino Ist) di Genova ha pubblicato un avviso pubblico di procedura comparativa, per titoli e colloquio, per il conferimento di 1 incarico libero-professionale ad un giornalista da utilizzare come addetto stampa.
Al bando, con scadenza 9 maggio 2017, hanno risposto solo due candidati (Pietro Pisano e Pasquale Violi) e uno solo di essi (Pietro Pisano) si è presentato al colloquio di esame tenutosi, il 25 maggio, nella sala riunioni dell’Unità Operativa Sviluppo Risorse Umane del San Martino. Circostanza alquanto singolare, considerate la fame di lavoro che c’è ad ogni latitudine e la ghiotta posta in palio: un contratto della durata di 12 mesi, prorogabili, per un impegno di 40 ore settimanali con un compenso di 44 mila euro (oltre a Iva e contributi Inpgi). E considerato anche che la selezione era aperta a tutti i giornalisti iscritti all’Albo da almeno 5 anni (professionisti, pubblicisti e, addirittura, per i giornalisti degli altri Paesi dell’Unione Europea anche a quelli iscritti all’elenco speciale) con il diploma di scuola media superiore e con almeno tre anni di attività giornalistica svolta con piena autonomia professionale nel settore pubblico o in quello privato. Insomma, un bando destinato all’universo mondo dei circa 120 mila iscritti all’Ordine professionale.
L’Associazione Ligure dei Giornalisti, guidata dal segretario Alessandra Costante, componente della Giunta Esecutiva Fnsi con delega agli Uffici Stampa Pubblici, stigmatizza, infatti, “questo risultato, frutto della scarsa pubblicità data al bando di selezione, apparso solo sul sito del “San Martino-Ist”, tanto da suscitare più di un interrogativo”.
“La controprova – denuncia l’Assostampa Ligure – è la ben diversa partecipazione alla selezione attivata qualche tempo prima dalla Asl 5 di Spezia dove, a fronte di una dotazione economica molto inferiore, all’avviso pubblico hanno risposto 62 candidati anche grazie ad un forte pubblicizzazione del bando attraverso il sito dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria e quello dell’Associazione Ligure dei Giornalisti.
Cosa che non è potuta avvenire per il bando del San Martino-Ist, mai inviato né all’Associazione né all’Ordine dei Giornalisti della Liguria anche se, quest’ultimo, aveva designato un suo componente nella commissione d’esame”, Nadia Campini, consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti della Liguria. (giornalistitalia.it)