NOVA MILANESE (Monza-Brianza) – Ripartono le selezioni per addetto stampa nella pubblica amministrazione, ma la musica è sempre la stessa. Si evoca la legge 150/2000, ma si bandiscono selezioni alla stregua delle gare d’appalto. È il caso del Comune di Nova Milanese, che ha indetto una «Selezione pubblica per l’affidamento del servizio professionale “Addetto stampa”» attraverso «una procedura aperta, avvalendosi del sistema informatico dell’Azienda Regionale Centrale Acquisti (Arca)», ovvero chiedendo ai giornalisti di registrarsi in qualità di “fornitori”. L’offerta, nelle modalità e comprensiva degli allegati indicati nel bando, dovrà essere inviata entro le ore 12 del 17 luglio 2020.
Tra i requisiti richiesti, oltre all’iscrizione all’Ordine dei giornalisti, nell’elenco professionisti o pubblicisti o nel registro dei praticanti (singolare questa possibilità, considerato che si tratta di un elenco provvisorio che non conferisce lo status di giornalista), laurea di durata triennale o diploma di laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica o magistrale.
Sulla base della graduatoria formulata, la nomina sarà effettuata dal sindaco Fabrizio Pagani (centrosinistra), previo colloquio unitamente alla commissione tecnica, a cui verranno attribuiti punti 20, e sommati ai punti ottenuti sulla base dell’esito dell’istruttoria tecnica.
Il servizio avrà durata triennale per un importo di 30mila euro comprensivi di ogni onere previsto per legge e, a tal proposito, viene richiesto anche il possesso di partita Iva specificando che il Comune di Nova Milanese «non intende, pertanto, in alcun modo instaurare con l’incaricato un rapporto implicante vincolo di subordinazione o di parasubordinazione». «Le attività svolte – è scritto nel bando – dovranno essere opportunamente rendicontate dal professionista attraverso la presentazione di un prospetto mensile delle attività svolte» e «il professionista incaricato sarà liquidato trimestralmente, entro 30 giorni dalla presentazione in formato elettronico di specifico documento fiscale di importo non superiore all’importo del corrispettivo complessivamente pattuito per l’intero periodo, suddiviso per i mesi di durata dell’intero incarico. Leggendo, però, le attività richieste al giornalista si comprende bene che la natura dell’incarico è di ben altra natura: «coordinamento delle varie strutture dell’ente addette alla comunicazione; pianificazione di uno stile omogeneo per tutti i canali informativi dell’ente; relazioni interne con i referenti dell’agenzia di stampa interna e l’ufficio relazioni
con il pubblico; relazioni esterne con operatori dell’informazione e della comunicazione, con enti
e associazioni; coordinamento della redazione di stampa del periodico; realizzazione e diffusione comunicati stampa e redazionali, organizzazione
conferenze stampa; realizzazione e coordinamento per la diffusione materiale fotografico sulle attività
del comune e sulla città; realizzazione e diffusione rassegna stampa».
Come se non bastasse, nel bando si sottolinea che «l’incaricato del servizio svolgerà la propria attività senza vincolo di subordinazione, ma coordinandosi con
l’Ente, in particolare con il Sindaco e la Giunta Comunale, i responsabili dei servizi
comunali», ma nel contempo che «dovrà essere presente presso l’ente in orari che consentano l’adeguato espletamento
delle prestazioni previste dall’incarico; dovrà fornire un recapito telefonico e garantire la disponibilità a partecipare ad eventi
ed iniziative anche in orario serale e in giorni festivi; è tenuto ad osservare il segreto professionale, è libero di assumere altri incarichi,
nonché di effettuare prestazioni per altri committenti». Se questo non è lavoro dipendente… (giornalistitalia.it)
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