NAPOLI – È stato accoltellato da otto giovani malviventi a Phuket in Thailandia, Antonio Papaleo, il giornalista italiano minacciato dopo aver smascherato un giro di riciclaggio di denaro che si estendeva dall’Europa orientale a Dubai e Hong Kong, e aver testimoniato nel processo contro lo slovacco Juraj Jariabka.
Il cronista di 44 anni, di origini calabresi, il cui appello è stato raccolto dal quotidiano napoletano online Retenews24, mentre era ad Hong Kong, si trovava nella città thailandese, a bordo di una moto, quando è stato aggredito da una banda composta per lo più da adolescenti, che lo ha accerchiato e pugnalato due volte allo stomaco.
Ricoverato d’urgenza, gli è stata asportata la milza per le gravi condizioni riportate, mentre alcuni organi restano gravemente compromessi. Dapprima in un reparto comune, Papaleo è stato spostato in una camera privata sorvegliato dalla polizia thailandese. La prognosi è di 10 giorni ed almeno altre due settimane di convalescenza, gli assalitori sono stati accusati di rapina a mano armata e tentato omicidio.
La violenza è stata da subito collegata alle minacce ricevute dal giornalista immediatamente dopo il processo dove ha testimoniato lo scorso mese, in seguito al quale ha ricevuto numerose minacce di morte, ma le forze dell’ordine stanno ancora indagando sul caso.
“Appena mi rimetto – ha detto Papaleo a Retenews24 – volo in un’altra nazione. Non ho paura, ma sono sempre più convinto di non tornare in Italia, né in Slovacchia, dove ho vissuto negli ultimi sette anni.” Papaleo è un giornalista investigativo, direttore del giornale “La Voce della Slovacchia”, con sede a Bratislava. Nel 2012 si infiltrò in un gruppo malavitoso slovacco, fingendosi un giornalista corrotto, “Tony Corleone”, e fu usato per aprire società e conti bancari ad Hong Kong per l’utilizzo nel riciclaggio di denaro.
Dopo aver documentato il giro sporco di denaro, è stato il testimone chiave nel processo contro un diplomatico slovacco, Jariabka. Dal mese di giugno 2013 è stato minacciato più volte di morte, e la stessa polizia di Hong Kong avrebbe chiesto, invano, alle autorità europee di fornirgli protezione.
Dopo la richiesta di aiuto non è cambiato nulla, fino alla violenta aggressione a Puket. Nonostante la drammatica evoluzione degli eventi, l’italiano continua a non voler rientrare nel paese natale e afferma ancora di non aver paura: ” Se tornassi indietro rifarei quello che ho fatto, perché andava fatto. Ad oggi è cambiato solo il mio atteggiamento verso le istituzioni. La diplomazia italiana, a mio avviso, è incoerente e incapace, così come quelle ceca o slovacca”. (Retenews24) https://www.giornalistitalia.it/giornalista-minacciato-dalla-malavita-slovacca/
Minacciato dalla malavita slovacca dopo aver smascherato un vasto giro di riciclaggio