“Giornalisti e fotografi professionisti non hanno prezzo per qualsiasi democrazia”

Aap: crowdfunding per sopravvivere alla crisi

SYDNEY (Australia) – L’agenzia di stampa Australian Associated Press (Aap) ha lanciato una campagna di crowdfunding per assicurare la propria sopravvivenza invitando l’opinione pubblica a sostenerla per «mantenere la fornitura di notizie indipendenti».

Jonty Low

La campagna arriva dopo che ad agosto l’agenzia di stampa nazionale era stata salvata dal fallimento dall’intervento di filantropi e investitori che vogliono farne una società senza scopo di lucro: l’intervento era giunto dopo che i precedenti proprietari dell’Aap, ovvero NewsCorp e Nine Entertainment, a marzo avevano annunciato l’intenzione di chiudere l’agenzia.
«Per il bene della democrazia, supporta il giornalismo di qualità #aapneedsyou», si legge nel messaggio diffuso al via di una intensa campagna sui social media. «I giornalisti e i fotografi professionisti non hanno prezzo per qualsiasi democrazia, ma non sono gratuiti», ha dichiarato il presidente dell’Aap, Jonty Low, sul sito web dell’agenzia ricordando come «un’Australia senza la diversità dei media che Aap offre è inimmaginabile per la maggior parte di noi».

Keith Murdoch

L’Aap ha subito un drastico dimezzamento del team – con circa 85 posti persi – ma nonostante l’intervento degli investitori «ha bisogno di una buona parte del generoso sostegno che il governo del Commonwealth ha offerto ad altre società di media e, in questo momento, ha bisogno dell’aiuto di migliaia di persone», è l’obiettivo della campagna che punta a raccogliere 500.000 dollari australiani (poco più di 320 mila euro). Giornalisti e commentatori di spicco hanno dato il loro sostegno alla campagna, usando l’hashtag “aapneedsyou”.
L’Aap è stata fondata nel 1935 dall’editore Keith Murdoch, padre del fondatore di News Corp, Rupert Murdoch. Prima di essere costretta, nei mesi scorsi, a ridimensionare il proprio staff, l’agenzia impiegava più di 180 persone con uffici in tutti gli otto stati e territori dell’Australia, oltre a bureau all’estero, dalla Nuova Zelanda alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti. (adnkronos/dpa)

 

I commenti sono chiusi.