TORINO – Si è svolto, nella sala Hermada di Torino, il consueto incontro prenatalizio con il gruppo “Giornalisti Indipendenti – Stampa Libera e Indipendente”, organizzato da Ezio Ercole, vice presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e consigliere nazionale Fnsi. Una partecipata assemblea di colleghe e colleghi nel corso della quale sono state illustrate e approfondite numerose tematiche d’interesse professionale. In particolare sull’Ordine (ricongiungimento e revisione elenchi, formazione e il suo regolamento), l’Inpgi (gestione principale e separata), il Roc (registro degli operatori della comunicazione) e molto altro ancora.
Ci si è soffermati sulla recente approvazione della legge 26 ottobre 2016 n. 198, in particolare sull’articolo 5 che sostituisce l’articolo 45 della legge 3 febbraio 1963: un passaggio importante, dai più trascurato, ma che finalmente equipara i due elenchi, professionisti e pubblicisti, con eguali diritti ed eguali doveri. Recita infatti: “Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti nell’albo istituito presso l’Ordine regionale o interregionale competente”.
La parte dedicata all’istituto di previdenza dei giornalisti è stata particolarmente interessante soprattutto nel ribadire la necessità, specialmente per l’Inpgi 2, di richiedere un doveroso welfare per i suoi iscritti come l’utilizzo dei fondi di riserva destinati alla copertura della Casagit, oppure forme di sostegno al reddito, creando un fondo per i parasubordinati, sino al perseguire l’adeguamento al minimo della pensione sociale per chi non ha altre forme di reddito: richieste che sono già state presentate alla presidenza dell’Inpgi ed alcune attendono solo l’approvazione dei ministeri vigilanti.
Ma non si è dimenticato chi molto ha dato alla categoria: è stata consegnata una targa in memoria di Piero Rossi, mitico direttore della scuola di giornalismo di Torino e per quindici anni consigliere dell’Ordine regionale e dal 2010 al 2013 consigliere nazionale dell’Ordine.
L’incontro è stato anche l’occasione per soffermarsi sui temi caldi della professione, ovvero sull’impatto della tecnologia sulla qualità dell’informazione, a conferma dell’assunto del terzo presidente degli Stati Uniti d’America, Thomas Jefferson (1773-1826), considerato uno dei padri fondatori della nazione: “Tra uno Stato senza giornali e giornali senza Stato, io preferisco giornali senza Stato”. (giornalistitalia.it)
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