REGGIO CALABRIA – “La ribellione di Michele Albanese” è il titolo, eloquente, del primo libro di una raccolta editoriale, “Sottoscorta”, pensata ed edita dalla casa editrice Emersioni. E sarà proprio il giornalista calabrese, responsabile Fnsi per la Legalità, costretto a vivere da 6 anni sotto scorta, il protagonista della serata dedicata alla presentazione, in anteprima nazionale, di quella che vuole essere più di una semplice collana: domani, mercoledì 5 agosto, alle 19 nella Piazza Mercato di Taurianova, insieme a Michele Albanese si ritroveranno Gabriella D’Atri, giornalista della Tgr Rai Calabria che ha firmato tutti i libri della raccolta, il direttore editoriale di Emersioni Michele Caccamo, l’onorevole Sonia Alfano, già primo presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo, e il magistrato Antonio Salvati. Modererà l’incontro la giornalista Nadia Macrì.
Frutto delle interviste che la giornalista Rai ha realizzato agli uomini e alle donne che vivono sotto protezione, raccogliendo le loro drammatiche testimonianze, la serie di pubblicazioni “Sottoscorta” vuole essere – tiene a precisare la casa editrice – ben più di una collana, ma una novità assoluta nel mondo dell’editoria. Ovvero un “progetto editoriale d’ascolto” che fa il paio con “Brutalmente”, la seconda raccolta pensata ed edita da Emersioni, che raccoglie drammatiche storie di violenze di genere attraverso la penna di un’altra giornalista calabrese, romana d’adozione, Catia Acquesta (questa seconda raccolta sarà presentata a Roma).
«“Sottoscorta” e “Brutalmente”, ideati da Michele Caccamo, – sottolinea la casa editrice – sono due “progetti editoriali d’ascolto” che avranno il compito di riportare storie ai margini della società. Funzioneranno come fossero sportelli aperti a disposizione di chiunque voglia denunciare condizioni di sopraffazione o portare testimonianze di coraggio». (giornalistitalia.it)
Da quando Michele vive sotto scorta, non assaporo la passeggiata in piazza, avverto solitudine, mi manca il confronto a cuore aperto. Michele paga un duro prezzo per aver osato riaffermare i valori della libertà di stampa, in una Calabria tanto bella e tanto amara.