LOURDES (Francia) – Negli ultimi due anni, le Giornate Internazionali di San Francesco di Sales sono state ospitate a Lourdes. Riunendo professionisti di quasi 30 nazionalità, hanno permesso scambi eccezionali e incontri tra i giornalisti dei media cattolici, gli editori ed i responsabili della comunicazione della Chiesa, sotto lo sguardo del patrono dei giornalisti.
Lo ricordano il prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, ed il presidente della Federazione Internazionale dei Media Cattolici, Jean-Marie Montel, annunciando che anche quest’anno, dal 22 al 24 gennaio, gli organismi da essi presieduti, insieme al Signis, si riuniranno per offrire un programma eccezionale: le Giornate avranno una dimensione internazionale da parte di relatori e partecipanti provenienti dalla Francia e da tutto il mondo, permettendo incontri e scambi unici.
Ruffini e Montel sottolineano che «Il tema scelto, “Media e prossimità”, ci permetterà di ribadire le fondamenta stesse dei nostri impegni». Sarà presente il cardinale Philippe Ouédraogo, arcivescovo di Ouagadougou (Burkina Faso) e nuovo Presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (Secam). Una traduzione simultanea in 3 lingue (francese, inglese, italiano) consentirà a tutti di seguire i lavori.
La questione della prossimità con i nostri pubblici e con i territori ha continuato ad agitare il dibattito sui media, a maggior ragione nei nostri media cattolici per i quali questa dimensione è sempre stata centrale e fonte di nutrimento. Riemerge incessantemente. Ma è diventata più acuto un po’ in tutto il mondo, dove i giornalisti sono accusati di fare loro il mestiere senza conoscere la vere realtà economiche e sociali. Questa crisi di fiducia alimenta le accuse anti-media di progetti populisti che guadagnano costantemente terreno in tutti i continenti. In Francia, la sequenza “gilets gialli” ha evidenziato quest’evidente frattura.
Qual è il dato oggettivo? Queste giornate di “Saint-François de Sales” tracceranno – con l’aiuto di professionisti ed esperti – un inventario preciso sullo stato della situazione. Al centro degli sconvolgimenti che colpiscono il mondo dei media, questo problema sulla prossimità è diventata centrale. Essa tocca le distribuzioni dei media sul campo, privilegia il reportage a discapito di altri generi giornalistici, distilla i suoi effetti sulla temporalità dei media. Annuncia rotture profonde nell’esercizio delle nostro mestieri. (giornalistitalia.it)