Soppresse anche le pagine di Enna e Caltanissetta, si teme per Agrigento e si taglia l’orario

Giornale di Sicilia: prosegue il ridimensionamento

La sede del Giornale di Sicilia a Palermo

PALERMO – Con la soppressione delle pagine dell’edizione di Enna e Caltanissetta, prosegue il piano di complessivo ridimensionamento del Giornale di Sicilia. Una logica di tagli già avviata negli anni scorsi con il licenziamento di 15 articoli 2 e 12 e la chiusura dell’edizione della Sicilia Orientale che ha messo ai margini del giornale decine di collaboratori storici, pagati pochi spiccioli ad articolo, ma con la responsabilità di coprire interi settori della cronaca anche in contesti particolarmente difficili.
Malgrado questi pesanti tagli, la Ses (che da ottobre 2017 ha acquisito il pacchetto di maggioranza del Giornale di Sicilia) ha dichiarato l’esubero di ben 17 redattori su 34 in forza al giornale. Già da tempo l’azienda sta sfruttando gli ammortizzatori sociali e attualmente i giornalisti sono in contratto di solidarietà difensiva con una riduzione oraria del 27% per ciascun giornalista che, tra qualche mese, potrebbe salire al 37%.
Le edizioni di Enna e Caltanissetta del Giornale di Sicilia ad oggi sono composte da una sola pagina ciascuna, con tutti i limiti che questo comporta per garantire un’informazione completa ai cittadini. La riduzione della foliazione non è avvenuta improvvisamente, ma è stata graduale ed è destinata a proseguire. Infatti, si teme possa saltare pure una delle attuali cinque pagine dell’edizione di Agrigento. Un ridimensionamento che non mette al riparo i redattori e per di più è destinata a generare risparmi risibili per l’azienda.
In questo contesto, il “neonato” coordinamento dei collaboratori del Giornale di Sicilia ha indirizzato all’Assostampa e al Cdr del quotidiano un documento nel quale si evidenzia che «le vertenze che riguardano i giornalisti non possono essere gestite separatamente tra dipendenti e non dipendenti, essendo il giornale prodotto quotidianamente tanto dai subordinati che dai lavoratori autonomi, anzi prevalentemente da questi ultimi».
Sulla vicenda il Cdr non è ancora intervenuto, mentre a breve si attende un’assemblea di redazione. La difesa in sede sindacale dei collaboratori, a giochi praticamente fatti e con un clamore mai manifestato in passato, ha provocato una pioggia di solidarietà da parte di sindaci ed amministratori locali del Nisseno e dell’Ennese, preoccupati per il ridimensionamento dell’informazione sul territorio. Basterà per far desistere l’editore dal suo intento? (giornalistitalia.it)

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