ROMA – Lo studio del medico inglese Andrew Wakefield che lega l’autismo e i vaccini, che si può considerare “la madre di tutte le bufale” in questo campo, compie vent’anni.
La sua pubblicazione sulla rivista Lancet, che poi lo ritirò qualche anno dopo, risale infatti al 28 febbraio del 1998, ma nonostante sia stato poi smentito da decine di ricerche è ancora il più citato dalle organizzazioni “no vax”. La ricerca era stata condotta su 12 bambini.
«La teoria era che il vaccino trivalente per qualche misterioso motivo potesse creare una alterazione della permeabilitá intestinale – spiega Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa – permettendo ad agenti esterni di passare più facilmente la barriera intestinale provocando l’autismo».
In seguito alla pubblicazione, sottolinea Lopalco, che ha appena pubblicato un libro sui vaccini, si è avuto subito un calo delle coperture in Gran Bretagna e in alcuni paesi del nord Europa, con un aumento dei casi e dei morti soprattutto di morbillo.
Negli anni successivi diversi studi dimostrarono che lo studio non aveva basi scientifiche, e un’indagine scoprì che Wakefield aveva accordi con alcuni avvocati specializzati nelle cause di risarcimento, oltre a detenere un brevetto per un proprio vaccino.
L’articolo è stato ritirato ufficialmente nel 2010, e nello stesso anno il medico è stato radiato, anche se ha continuato la sua attività negli Usa e nel resto del mondo. (ansa)