Le edizioni di Torino e Cagliari nel nome di Gino Palumbo: “Vicini alla gente”

La Gazzetta dello Sport sempre più locale

La Gazzetta dello SportMILANO – “Sempre più globale, sempre più locale: è la Gazzetta del futuro”. Da oggi, infatti, La Gazzetta dello Sport rafforza il sistema delle edizioni locali, e dopo Bergamo e Verona, nate nel 2017, presenta gli spazi quotidiani dedicati a Torino e Cagliari. La Rosea continua così a espandersi, rinforzando il sistema di dorsi già dedicati a Roma (dal 2001), a Milano/Lombardia (rilanciata nel 2012), alla Puglia (dal 1981) e a Sicilia/Calabria (dal 1987).
“Se lo sport ha ormai assunto i connotati di un grande spettacolo planetario, le nostre passioni quotidiane – sottolinea la Gazzetta dello Sport – rimangono legate a un orizzonte più prossimo, alle appartenenze del cuore, all’emozione per un’impresa, alla fede in un campione o in una bandiera. Così, mentre investiamo risorse ed energie importanti sui maggiori avvenimenti internazionali, abbiamo deciso di accelerare anche il processo di localizzazione intrapreso negli anni scorsi”.
Sull’esempio di quanto fatto nel 2017 per Atalanta e Verona, anche i tifosi del Torino e del Cagliari trovano, dunque, una copertura più completa e articolata della loro squadra. Per i granata più notizie, più inchieste, più interviste sull’edizione nazionale e sempre un titolo in prima pagina. Per i rossoblù sardi, una pagina speciale diffusa sull’isola che si aggiungerà alla consueta copertura quotidiana e relativo titolo in copertina. Il tutto con il turbo digitale di Gazzetta.it oltre che dei siti associati in Gazzanet. E questo – assicura Rcs – è solo l’inizio: altre pagine dedicate alle varie squadre sono allo studio e nel corso del 2018 andranno a completare una rete rosa che già si stende dalla Sicilia alla Puglia, da Roma a Milano e punta a catturare l’interesse di tutti i tifosi italiani.
«L’attenzione agli aspetti locali dello sport, e non solo del calcio, è una tradizione – ricorda il quotidiano rosa – che affonda solidamente nel dna culturale della Gazzetta. “Vicini alla gente”, raccomandava Gino Palumbo. Meglio, ordinava. Era la primavera del 1981 quando uno dei direttori più importanti della nostra storia mandò in stampa il primo dorso locale dedicato alla Sicilia. Negli anni successivi un altro direttore indimenticabile, Candido Cannavò, varò l’edizione pugliese e quella di Milano poi rivisitata e rilanciata nel 2012. Nel 2001 nacque anche La Romana. Un anno fa ecco Bergamo e Verona. Ora Cagliari e Torino… Proprio Cannavò descriveva la Gazzetta e il Giro come “un unico filo rosa che da un secolo unisce l’Italia”. Non esagerava. Considerava giustamente lo sport come parte integrante di una storia più vasta fatta di campanili divenuti nazione. E la passione sportiva, una radice su cui crescere come popolo. Il prossimo 3 aprile – ricorda, infine, La Gazzetta dello Sport – compiremo 122 anni ma la lezione rimane la stessa: per diventare globali, bisogna saper essere locali. Buona lettura a tutti, ovunque vi troviate ogni mattina la Gazzetta è con voi». (giornalistitalia.it)

 

 

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