Alla porta 2 giornalisti e 1 grafico. È sciopero. Botta e risposta tra redazione ed editore

Pagina99 licenzia e chiude. Anzi no, si ricicla

Pagina99MILANO – Pagina99,  il settimanale edito dalla società News 3.0, controllata dal finanziere Matteo Arpe, chiude battenti e licenzia i tre dipendenti: due giornalisti (uno dei quali fiduciario di redazione) e un grafico.
“Si chiude così nel più triste dei modi – denuncia la redazione – l’avventura di questo settimanale: da questa mattina non abbiamo più una persona che possa disegnare il giornale, non abbiamo più un caposervizio che coordini il lavoro e commissioni i pezzi ai collaboratori che, come abbiamo già denunciato, non vengono pagati da diversi mesi.
Abbiamo chiesto per mesi che l’azienda facesse chiarezza sul destino di questa testata offrendo la nostra collaborazione per elaborare nuovi piani editoriali e strategie per mantenere in vita pagina99, ma ci è stato rifiutato qualsiasi incontro e qualsiasi dialogo. L’azienda non ha mai dichiarato lo stato di crisi, non ha mai nemmeno preso in considerazione l’impiego di ammortizzatori sociali”.
“A tutt’oggi – sottolineano i giornalisti di pagina99 – nessuno ci ha detto come faremo il giornale, e cosa ne resta. Le lettere di licenziamento, in altre parole, hanno preceduto qualsiasi comunicazione alla redazione riguardo il futuro della testata”.
Tutto questo, spiegano i giornalisti, accade a soli tre mesi dall’intervista rilasciata a Prima Comunicazione dall’azionista di maggioranza, Matteo Arpe, in cui spiegava come avrebbe fatto guadagnare gli editori con la sua nuova app, Tinaba, e assicurava l’esistenza di un piano per rendere pagina99 “un’iniziativa editoriale sostenibile, senza deludere i suoi lettori e trovandone di nuovi”.
“Pagina99 – proclamava Arpe – è un settimanale di alta qualità che ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali e ha affrontato temi spinosi con l’obiettivo di fornire analisi approfondite e non semplici sintesi”. “Da allora– rilevano, però, i giornalisti –  l’azienda ha prima chiuso la versione cartacea senza un piano per il passaggio al digitale e ieri, senza alcuna comunicazione alla redazione, come sarebbe previsto dal contratto nazionale di lavoro, ha notificato tre licenziamenti in tronco. Altri quattro contratti sono in scadenza tra dicembre e febbraio”.
La redazione contesta i licenziamenti e l’assemblea di redazione ha proclamato lo stato di agitazione e due giorni di sciopero, oggi e domani. “Ci spiace molto per i lettori – concludono amaramente i tre lavoratori – che ci hanno dimostrato affetto e stima in queste settimane e che, al pari della redazione, meritavano più rispetto da parte dell’azienda che edita pagina99”.
Immediata la replica dell’editore: “Stigmatizziamo e respingiamo la posizione espressa dalla redazione di pagina99, che contiene elementi parziali e fuorvianti. Si precisa che News 3.0 – società controllata da Sator Private Equity Fund e non personalmente da Matteo Arpe – ha investito nella testata in questione – dopo che la stessa era stata chiusa per un precedente fallimento – negli ultimi tre esercizi circa 3 milioni di euro. A fronte di tali investimenti il giornale ha avuto nello stesso periodo un calo delle copie pari al 60% e i costi sono stati pari a più del doppio dei ricavi. Un combinato disposto che ha comportato una perdita complessiva di circa 3,5 milioni di euro”.
“Malgrado tale contesto fortemente negativo”, il Consiglio di amministrazione di News 3.0 “ha recentemente deliberato di non chiudere la testata, ma di tentare un nuovo e ulteriore rilancio della stessa attraverso l’accorpamento di pagina99 alle iniziative digitali di Tinaba Media e FreeJourn, la piattaforma per free lance risultata tra i progetti innovativi finanziati da Google. I licenziamenti operati sono conseguenti alla già annunciata chiusura dell’edizione cartacea del settimanale e sono funzionali al mantenimento in vita dell’intera iniziativa editoriale e della testata stessa”.
“Diversamente da quanto alluso dal comunicato della redazione di pagina99, gli stipendi sono stati sempre pagati – afferma News 3.0 – ed è stato definito un piano per la definizione e il saldo dei pagamenti a favore dei collaboratori esterni. Infine, News 3.0, che contesta nella sostanza e nella forma la comunicazione dei giornalisti di pagina99, ritiene oltremodo gravi le dichiarazioni espresse in quanto non veritiere e parziali e quindi in contrasto con il professato giornalismo obiettivo e di qualità”.
Nella sostanza, chiuso il settimanale, resta la testata che viene “incorporata” nel sito Lettera43, di proprietà dello stesso editore. Non è, però, ancora chiaro con quali modalità. Quel che è, invece, chiarissimo è che tre lavoratori sono stati lasciati per strada e che, in appena tre anni di vita, la testata  è già alla sua seconda chiusura, come testimonia l’articolo del 3 gennaio 2015 che pubblichiamo in coda. (giornalistitalia.it)

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