ROMA – Due gravi lutti hanno colpito, nell’ultimo fine settimana, il giornalismo italiano. Sono scomparsi due protagonisti della professione, Annibale Vasile, storico corrispondente estero della Rai, e Rino Bulbarelli, per più di vent’anni direttore della Gazzetta di Mantova, il più antico quotidiano italiano.
Annibale Vasile, scomparso a poco meno di 81 anni, viene ricordato soprattutto come storico corrispondente della Rai da Madrid, della fine degli anni Settanta, quando il servizio pubblico radiotelevisivo decise di aprire nuovi uffici all’estero e nella capitale del Paese iberico dove stava cominciando il rinnovamento democratico e istituzionale.
Vasile fece a lungo il corrispondente per tutte le reti della Rai (sia televisive sia radiofoniche), facendo diventare familiare agli italiani i fatti e i protagonisti della vita spagnola: dalla politica, alla letteratura, dall’imprenditoria all’arte, ai fatti significativi di cambiamento sociale.
La sua è stata, allora, un’attività di vero servizio pubblico, capace di stimolare la tensione mediterranea comune in una visione di unione europea equilibrata e avanzata. Uomo preparato e meticoloso, Vasile aveva una profonda conoscenza dei fenomeni internazionali.
Aveva studiato anche il cinese, nell’ipotesi di un incarico a Pechino che non gli venne, invece, mai dato. Scrisse comunque un volume sulla Cina moderna, vista con l’occhio di un giornalista che prima vuole conoscere e comprendere per poi rapportarsi, con i suoi servizi, ai cittadini radio-video ascoltatori o lettori.
Con il generoso intento di costruire, attraverso l’informazione, ponti tra i popoli. A lui l’omaggio della Fnsi per la testimonianza professionale. A tutti i familiari e, in particolare, alla collega Gabriella, sua sorella e giornalista in attività alla Radio Rai, il cordoglio personale e della Fnsi.
Rino Bulbarelli, scomparso ieri a 83 anni, aveva dedicato tutta la sua vicenda professionale a Mantova, dove era arrivato alla direzione della “Gazzetta”, redazione in cui aveva cominciato la carriera dal basso negli anni Cinquanta fino a dirigerla per oltre vent’anni. Successivamente aveva fondato e diretto la “Voce di Mantova”. Ha seguito la crescita di molti giornalisti che si sono poi imposti nella ribalta nazionale tra i quali il figlio Auro, noto collega Rai. A lui e a tutti i familiari il ricordo della Fnsi di Rino Bulbarelli unito ai sentimenti di profondo cordoglio.
Franco Siddi
Domani a Mantova i funerali di Rino Bulbarelli
MANTOVA – Se n’è andato in una mattina di domenica, nelle ore in cui per anni e anni i mantovani erano stati abituati a leggere il suo “Parliamone”: Rino Bulbarelli ha cessato di vivere a 83 anni, in una stanza dell’istituto Mazzali, dove era costretto da anni e dove fino all’ultimo è stato vegliato dai familiari, a partire dalla figlia Paola, assessore regionale, che negli ultimi giorni aveva cancellato ogni impegno ufficiale per i segnali dell’approssimarsi della fine. Domani i funerali in Duomo, alle 10: a celebrarli sarà Egidio Caporello, vescovo emerito di Mantova, legato alla famiglia Bulbarelli da lunga data e frequentazione.
Mantova viene a perdere un protagonista non solo del giornalismo, ma della vita sociale. Da direttore della Gazzetta di Mantova, dal 1981 al 1992, ha portato il quotidiano dei mantovani a raggiungere picchi di vendita altissimi e i suoi fondi erano spesso in grado di dettare la linea della politica provinciale. Lasciata la Gazzetta, decise di fondare un nuovo quotidiano, la Voce di Mantova, con un parallelismo con Indro Montanelli, che proprio in quegli anni creava La Voce, ed al quale si era sempre ispirato. Ai colleghi Paola e Auro ed alla signora Giovanna le condoglianze della Gazzetta. (Gazzetta di Mantova)