MILANO – L’editoria professionale nel 2016 ha realizzato in Italia un fatturato di 550 milioni di euro, con le aree giuridica e fiscale che coprono il 75% del giro d’affari e, a seguire, con peso via via minore quella economico aziendale, l’area medica e l’area informatica. La concentrazione nel settore è elevata e in crescita: i primi quattro operatori detengono quasi il 60% del mercato (59% nel 2015).
A evidenziarlo una ricerca realizzata da Cerved-Databank che, oltre a fotografare il settore, evidenzia la spinta all’innovazione di questo segmento dell’editoria, che sta diventando sempre più digitale. Mentre tutti i supporti tradizionali e i contenuti offline (cd e dvd) registrano il segno negativo, le banche dati online, i servizi internet e i prodotti digitali nel 2016 sono cresciute del 7,5% rispetto al 2015 e rappresentano circa il 35% del mercato dell’editoria professionale.
Per quanto riguarda la concentrazione, la spinta è inoltre rafforzata da un contesto distributivo dove il canale diretto rappresenta il 73% del mercato, con quasi il 50% delle vendite realizzato da reti di agenti che hanno un rapporto fiduciario e consolidato con i professionisti e gli studi professionali. Sempre nel canale diretto, e-commerce e vendite per corrispondenza totalizzano il 24% circa delle vendite.