Il Ceo di Apple il 30 ottobre a Firenze per i 18 anni dell’organismo con 1000 studenti

Giovani editori: Tim Cook festeggia l’Osservatorio

Tim Cook (a destra) e Andrea Ceccherini

Tim Cook (a destra) e Andrea Ceccherini

FIRENZE – Un bel risultato quello messo a segno da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori: sarà nientemeno che Tim Cook, Ceo di Apple, ad aprire i festeggiamenti per i diciotto anni dell’organismo che si celebreranno a Firenze il prossimo 13 ottobre. Cook ha, infatti, accettato l’invito di Cecchini, confermando che sarà nel capoluogo toscano per confrontarsi sulle prospettive future con 1000 studenti che partecipano al progetto “Quotidiano in classe”, promosso, ancora una volta, dall’Osservatorio.
Una presenza, quella del leader dell’azienda di Cupertino, che segue a quella del presidente mondiale di Google, Eric Schmidt, del Ceo di 21st Century Fox, James Murdoch, e del fondatore di WhatsApp Jan Koum, già ospiti dell’Osservatorio. Ed un evento, quello con Tim Cook, che si inserisce nell’ambito dei “Nuovi incontri per il futuro”, il ciclo di appuntamenti pubblici dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori, che da quattro anni riunisce e raccoglie i grandi leaders del mondo dell’hi-tech della Silicon Valley.
Tutto ciò a conferma del fatto che il progetto di media literacy varato dall’Osservatorio, “Quotidiano in classe” rappresenta “un progetto dedicato a sviluppare il pensiero critico dei giovani, che nell’era dominata dalle fake news e dalle post verità, ha conquistato un ruolo da protagonista, – sottolinea il presidente Andrea Ceccherini – assolvendo ad un bisogno tra i più avvertiti e contemporanei: quello di allenare i giovani a distinguere le fonti credibili da quelle che non lo sono, insegnando loro a riconoscere l’attendibilità di una notizia”.
“Un esercizio fondamentale in una società democratica. Un esercizio – incalza Cecchini – che l’Osservatorio intende calare sempre più nella contemporaneità, tenendolo all’assoluta avanguardia nell’era digitale, per farne un modello di riferimento a livello globale. Anche per questo è stato costituito qualche mese fa un apposito think tank internazionale, di cui sono componenti effettivi i direttori esecutivi di New York Times, Wall Street Journal e Los Angeles Times, con un chiaro mandato: fare del progetto di media literacy dell’Osservatorio, il progetto più avanzato e moderno che esista, con l’intento di sviluppare quello spirito critico che rende l’uomo più libero”. (giornalistitalia.it)

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