Francesca Biliotti e Fabio Barone aggrediti dal banchiere Francesco Confuorti

San Marino: spintoni alla troupe di Rtv

La protesta durante il convegno di BCSM al Meeting di Rimini

SAN MARINO – La Consulta per l’Informazione di San Marino, nell’esprimere solidarietà ai colleghi Francesca Biliotti, Fabio Barone e Francesco De Luigi, “stigmatizza il comportamento di chi, ricoprendo ruoli istituzionali o di primo piano, dovrebbe essere consapevole del rispetto dovuto a chi esercita il diritto di cronaca e il dovere di informazione. Atteggiamenti scomposti e maleducati come quelli posti in essere al Meeting da Francesco Confuorti e dal Direttore di BCSM Lorenzo Savorelli, oltre a ledere la dignità della professione del giornalista, si commentano ampiamente da soli”.
La dura presa di posizione della Consulta scaturisce dall’aggressione avvenuta venerdì pomeriggio al termine del convegno “Advantage Financial – Prospettive globali di crescita e dinamiche dei Piccoli Stati e delle Città-Stato”, al Meeting di Rimini.
La giornalista di San Marino Rtv Francesca Biliotti è stata vittima di un brutto episodio che ha visto protagonista il banchiere Francesco Confuorti, presidente e Ad della Advantage Financial. Con lei c’erano anche l’operatore Fabio Barone e il fotografo Francesco De Luigi, a cui il direttore di BCSM Lorenzo Savorelli ha “indirizzato” un inequivocabile dito medio (immortalato dallo stesso De Luigi).
“Alla richiesta di una dichiarazione da parte della giornalista sammarinese, – ha denunciato l’emittente sammarinese – Conforti ha spintonato sia lei che l’operatore di San Marino Rtv Fabio Barone, strappando il microfono dalle mani della reporter della Radiotelevisione di Stato sammarinese e gettandolo nella sala”.
“Brutto comportamento – dichiara il direttore generale di Rtv Carlo Romeo – che denota, oltre a una considerevole mancanza di educazione nei confronti di due persone che stanno facendo il loro lavoro, anche uno scarso rispetto per i media, che hanno non il diritto ma il dovere di informare la collettività. Ci sono tanti modi per rifiutare un’intervista ma sicuramente le mani addosso ai giornalisti non sono tollerabili almeno nei contesti civili”.
Sull’episodio è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna (al quale è iscritta Francesca Biliotti), Antonio Farnè, esprimendo “ferma condanna per l’increscioso episodio e piena solidarietà, a nome suo e dei colleghi, a Francesca Biliotti e a Fabio Barone”.
Solidarietà anche dalla coalizione di Governo Adesso.sm che intende “esprimere il proprio completo sostegno alla giornalista e all’operatore che nell’ambito del semplice svolgimento del proprio lavoro sono stati aggrediti in modo improprio e assolutamente ingiustificato”.
“Purtroppo in giornata, – denuncia Adesso.Sm – sempre nella cornice del Meeting di Rimini, si è verificato un altro episodio gravissimo, di spregio dell’attività giornalistica e di estrema maleducazione, da parte del Direttore Generale di Banca Centrale. La coalizione stigmatizza fortemente il gesto fatto, inappropriato e inaccettabile già di per sé ma ancor più grave da parte di chi ricopre cariche istituzionali di tale rilievo”. (giornalistitalia.it)

Carlo Romeo (Rtv): “Vedremo”

Carlo Romeo

Carlo Romeo

SAN MARINO – Non è vero che il danaro non abbia un suo tanfo soprattutto quando viaggia molto senza che si sappia da dove viene e dove va. Il danaro può emanare odori poco gradevoli e chi maneggia quel tipo di moneta può restarne a volte toccato, tanto da dimenticare le prime regole dell’educazione.
Non so se questo sia valido anche nel brutto episodio avvenuto al Meeting dove un noto personaggio della finanza internazionale ha aggredito in un luogo pubblico e in un convegno da lui organizzato una troupe televisiva rea solo di avere chiesto una dichiarazione sul convegno medesimo, passando come avrebbero detto le forze dell’ordine – se fossero intervenute – direttamente alle vie di fatto.
Non so se questo sia il caso perché non ho il piacere, che peraltro non tengo a questo punto ad avere, di conoscere il tizio in questione. So invece benissimo che arroganza e mani addosso non pagano mai. Ci vuole spesso molto tempo e molta pazienza ma alla fine questa è una regola ferrea.
Ricordo benissimo personalmente, per esempio, negli Anni 80 – gli anni da bere, e infatti molti di quei campioni di arroganza finirono bevuti, secondo il gergo della mala milanese – l’aria tronfia e potente di Gianni de Michelis con cui entrava all’Hotel Ritz di via del Corso, seguito dal suo consueto troiaio fatto di ballerine, portaborse e varia umanità da inferno dantesco. Solo un esempio fra i tanti ma le monetine e gli inseguimenti per le calle veneziane che seguirono, durante Tangentopoli (momenti non onorevoli peraltro per nessuno) li ricordo altrettanto bene. L’arroganza in politica (o dove si ha o si pensa di avere il potere ) non paga mai e non ha mai pagato. Prima o poi il conto arriva.
Vero è anche purtroppo che si tende ancora troppo spesso e ovunque a considerare chi fa il giornalista o un servo facilmente acquistabile o un nemico. Servi o nemici. Su questo molto ha scritto un giornalista scomodo come Indro Montanelli, per il quale molti hanno partecipato al suo funerale, con la dovuta aria triste di ordinanza, solo per accertarsi che fosse morto veramente e la piantasse così rompere le balle con i suoi articoli troppo spesso scomodi.
Certo ci sono anche penne in vendita, di solito i più moralisti – il film di Sordi insegna – ma ci sono anche giornalisti che fanno bene il loro lavoro per quanto scomodo possa sembrare anche perché a volte è dovere di un buon giornalista non quello di contentare tutti ma esattamente l’opposto.
Vedremo, infine, come va a finire la vicenda accaduta al Meeting. Conta molto la solidarietà arrivata ai due colleghi e alla Rtv in queste ore perché segna un precedente concreto su certi atteggiamenti di minaccia e di condizionamento della stampa intollerabili sempre, sia quando sono manifesti come in questo caso sia quando non lo sono.
Vedremo se qualcuno del Meeting avrà il buon gusto di scusarsi per non aver saputo tutelare due giornalisti regolarmente accreditati.
Vedremo se il protagonista di una squallida scena di parabullismo alle cime di rapa saprà recuperare quanto accaduto con un mai troppo auspicabile stile.
Per noi di Rtv anche questa volta e comunque la cosa non finisce qui. È nei fatti il rispetto per chi ha il dovere di informare, anche o forse sopratutto quando non ci piace quello che leggiamo perchè forse ci fa pensare. Il buon giornalismo serve a questo. Vedremo e ne vedremo.

Carlo Romeo
Direttore generale di Rtv San Marino

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