ROMA – “Occorre rovesciare la logica che attualmente governa i media Cei. L’autorevolezza deve essere fondata sulla ‘Chiesa che fa’, prima che sulla ‘Chiesa che proclama’, in quanto la Chiesa è maestra proprio perché innanzitutto fa”. Questo l’auspicio espresso da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e vescovo di Cassano Ionio, nel corso dell’incontro mensile con i direttori degli Uffici Cei, al quale sono stati invitati anche i direttori e gli amministratori dei media che fanno capo alla Conferenza episcopale italiana.
Per Tv 2000 erano presenti i direttori Paolo Ruffini e Lucio Brunelli, l’amministratore Lorenzo Serra. Per Avvenire, Marco Tarquinio e Paolo Nusiner. Per il Sir, Domenico Delle Foglie e Livio Gualerzi. Si è trattato di una prima assoluta, infatti, l’incontro segna un cambio di passo, manifestato nell’intervento del segretario generale.
Mons. Galantino, in apertura, ha voluto ricordare alcune cifre sugli addetti al settore. In totale si tratta di 427 persone fra giornalisti, tecnici e personale amministrativo: è “un complesso di forze – ha rimarcato il vescovo – che ha mediamente pochi eguali… una bocca di fuoco invidiabile, sommata insieme e orientata efficacemente”.
“Ciò richiede – ha proseguito Galantino – due forme di sinergie: una verticale che si trasformi in un piano editoriale redatto dalla Segreteria della Cei, mediante l’Ufficio nazionale comunicazioni sociali, e una orizzontale che verifichi le condizioni di collaborazione tra i vari media”.
Nell’offrire indicazioni sulle “sinergie verticali”, mons. Galantino ha osservato: “Piuttosto che solo convegni e celebrazioni, dovrebbero trovare spazio storie ed esperienze piccole e grandi, quella vita quotidiana in cui la Chiesa è sempre presente. Anche il Papa dovrebbe avere un trattamento più giornalistico, specie negli editoriali che dovrebbero sforzarsi di ‘dare il senso’, piuttosto che dire ‘viva il Papa’ o ‘quanto è bravo il Papa’”.
Un cambio di rotta è stato anche annunciato sul fronte delle notizie “scomode”. “Andrebbe superato – ha auspicato il segretario generale – il tabù dei media Cei che ‘non danno le notizie’ che riguardano la Chiesa, e anzi va solo di rimessa. Non solo le dovrebbero dare, ma i media Cei dovrebbero piuttosto essere utilizzati proprio a questo scopo, così da arrivare a essere i punti di riferimento per l’informazione religiosa in generale”.
Inevitabile il riferimento, anche nel dibattito che ne è scaturito, all’informazione sull’8 per mille, sugli abusi sessuali da parte del clero, sulla condizione economica di alcune diocesi sull’orlo del dissesto.
Sul fronte delle “sinergie orizzontali”, ovvero della collaborazione tra i media Cei, mons. Galantino ha affermato che “realisticamente l’unica sinergia oggi possibile, a parte occasionali scambi di servizi più legati alle competenze di singoli che a un lavoro sistemico, possa realizzarsi sul web”.
Entrando nello specifico il segretario generale ha precisato: “Lo strumento potrebbe essere un nuovo sito web che, lasciando al Sir la sua vocazione tradizionale, diventi da un lato il collettore in cui far confluire e connettere tra loro i contributi dei diversi media (Avvenire, Tv 2000, Radio In Blu e Sir), dall’altro il punto di espansione verso un’informazione globale sfruttando tutto ciò che il circuito dei media cattolici mette in pista”. (Sir)
Annunciato dal segretario generale, mons. Nunzio Galantino, per rovesciare la logica