AMBURGO (Germania) – Sono almeno 32 i giornalisti ai quali il governo tedesco ha ritirato o sospeso l’accredito stampa durante le proteste scoppiate, il 7 luglio scorso, in occasione del G20 di Amburgo. Le Federazioni europea e internazionale dei giornalisti (Efj ed Ifj) si uniscono alle proteste del sindacato tedesco dei giornalisti nel condannare gli attacchi contro la stampa.
A nove giornalisti l’accredito è stato formalmente revocato, mentre altri 23, che tra l’altro non erano presenti al Presse Centre, sono stati inseriti in una lista che li descrive come un pericolo per la sicurezza.
Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha confermato la rimozione degli accrediti, ma non ha fornito alcuna giustificazione, mentre il giornalista Weser Kurier ha presentato un’obiezione all’Ufficio federale di stampa sul ritiro del pass al fotografo Rafael Heygster. E contro il ritiro dell’accredito ha presentato un’istanza anche Nato Kietzmann, del dju in.verdi.
Dalle verifiche del sindacato tedesco, un certo numero di giornalisti sono stati sottoposti ad abusi verbali e fisici della polizia tedesca, inclusi minacce, botte e spruzzi di pepe, come denunciato da Djv e dju in.verdi all’Ufficio federale di polizia penale (Bka).
“Il modo in cui la Bka ha affrontato gli accrediti è legalmente molto discutibile, ha detto Cornelia Hass, presidente della dju in.verdi, riferendo che diversi associati hanno contattato il sindacato per denunciare la grave violazione.
I giornalisti dei giornali tedeschi Taz, Junge Welt, Weser Kurier e Analys & Kritik sono stati, infatti, spogliati dei loro accrediti, con la paradossale giustificazione della minaccia alla sicurezza.
“Non si può fare a meno di pensare – ha sottolineato Hass – che questo sia accaduto sia stato dettato dall’intenzione di impedire una copertura mediatica sgradevole. Questa procedura sfida i nostri principi democratici, quindi abbiamo presentato un’obiezione con le autorità”.
Djv, dal canto suo, ha definito “completamente arbitraria” la decisione di ritirare gli accrediti stampa. Anche Frank Überall ha chiesto all’Ufficio federale di indagine (Bka) di non imporre ulteriori restrizioni ai giornalisti. In una lettera indirizzata alla Bka, il presidente del Djv, Holger Münch, ha chiesto all’Ufficio di giustificare il loro approccio nei confronti dei giornalisti. Non a caso tutti gli episodi denunciati sono stati riportati sulla piattaforma del Consiglio d’Europa per la sicurezza dei giornalisti. (giornalistitalia.it)
Federazioni europea e internazionale dei giornalisti al fianco del sindacato tedesco