TORINO – Quale sarà il futuro dell’editoria? La tecnologia e l’online prenderanno il sopravvento sulla carta stampata? Quale sarà il ruolo dei giornalisti? Sono interrogativi a cui direttori, amministratori delegati e vertici di alcune delle principali aziende editoriali del mondo hanno tentato di dare risposte in occasione dell’incontro “The future of newspapers”, che ha avuto luogo ieri nel Centro stampa del quotidiano torinese La Stampa, a conclusione dei festeggiamenti per i 150 anni del giornale.
In prima fila John Elkann, Sergio Marchionne, Jeff Besos fondatore di Amazon. I lavori sono stati aperti dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari, secondo il quale “il nostro obiettivo è interrogarci per creare reti di idee da cui tutti possiamo trarre vantaggio. Il momento per l’editoria non potrebbe essere più impegnativo ma sono convinto che ci sono le condizioni perché possa emergere ancora più forte. Ci occorreranno probabilmente nuove formule per trasformare le piattaforme digitali in strumenti, forse le nostre redazioni andranno totalmente ripensate. La nostra forza sta nei nostri marchi – ha aggiunto – e dobbiamo investire nella nostra identità”.
Dal canto suo, John Elkann ha dichiarato che “il 2016 è stato un ottimo anno per La Stampa ed anche il 2017 sarà redditizio”. Lo ha detto John Elkann all’ incontro sul futuro dell’editoria aggiungendo: “Questa è una cosa di cui tutta l’organizzazione può essere orgogliosa”.
“Se il settore è redditizio, il problema della fiducia si risolve da solo. Se si fanno compromessi sulla linea editoriale e se i numeri non stanno in piedi, si crea il problema della fiducia”. Cosi John Elkann, che ha aggiunto: “Se le redazioni rimangono fedeli ai propri principi il problema della fiducia non si pone”.
“Il giornalismo fidato deve trovare un numero crescente di lettori fedeli e paganti”, ha affermato, ancora, Elkann a Torino, sottolineando che “se si ottiene questo il futuro sarà roseo”.
“Speriamo entro la prossima settimana – ha ribadito Elkann – di concludere il closing per Gedi con il gruppo Espresso. Gedi avrà diverse testate tutte autonome, ma avranno dei fattori in comune condividendo costi e tecnologia e gli investimenti fatti andranno a vantaggio di tutte le testate”.
“Propongo qui da Torino di convocare gli Stati generali della nuova stampa, un appuntamento aperto a ogni gruppo e categoria che desideri partecipare. Ripartiremo dalla qualità”. Lo ha detto il presidente del gruppo editoriale Gedi, Carlo De Benedetti, che ha concluso i lavori del forum organizzato a Torino per celebrare i 150 anni de La Stampa.
“Nessun modello di business – ha aggiunto De Benedetti – può funzionare se concorre con un prodotto che ha il costo pari a zero. Bisogna produrre notizie che facciano la differenza, informazioni di contenuto e qualità elevata, realizzate con controllo, trasparenza e ammissione pubblica di errore”. E ancora: “Gli editori devono tornare a riconquistare la fiducia del pubblico”. (agi)