ROMA – I bilanci consuntivi 2013 dimostrano, in modo chiaro ed evidente, la capacità del sistema della previdenza privata italiana di garantire sostenibilità e rendimenti patrimoniali ben oltre i parametri minimi stabiliti dai Ministeri Vigilanti e dalla legislazione in vigore. Parliamo di un sistema di enti che è sottoposto a numerosi controlli e ad una serie di obblighi di reporting (tra gli altri Ministero del lavoro, Ministero dell’Economia, Covip, Commissione parlamentare, Corte dei Conti, Autorità dei lavori pubblici, etc.) che costituisce un unicum nell’ordinamento italiano.
L’analisi costante dei rischi, la diversificazione, la tracciabilità dei processi e i presidi di controllo pubblici hanno subito nell’ultimo quinquennio un salto di qualità che pone il sistema ai livelli delle migliori pratiche europee. Si tratta di dati oggettivi che possono essere ulteriormente migliorati in uno sforzo costante di trasparenza ed efficienza a favore degli iscritti.
Adepp si farà portatrice di una proposta di autoregolamentazione, al pari di quella generata negli scorsi anni, da confrontare con i soggetti vigilanti, tenendo conto delle ulteriori normative in fase di emanazione in termini di limiti di investimento.
Non si può non valutare positivamente un settore che, senza ricevere alcun aiuto dallo Stato, è impegnato da alcuni anni, oltre gli obblighi normativi, a trasformare un sistema assistenziale in un sistema di welfare allargato e integrato a favore dei propri iscritti. I 542 milioni di spesa sostenuta sul capitolo della protezione sociale, distinta e sommata a quella di natura prettamente previdenziale, con un incremento di quasi 100 milioni in 5 anni, rappresentano una risposta concreta ad ogni strumentalizzazione.
La norma che ha imposto una sostenibilità a 50 anni dei bilanci degli Enti è stata soddisfatta attraverso un processo di autoriforma importante, democratico e responsabile, che rende gli enti di previdenza privati maggiormente sostenibili rispetto al sistema di previdenza pubblico. L’impegno dell’Associazione e dei singoli Enti sul tema dei finanziamenti europei a favore dei professionisti è stato pubblicamente lodato e additato come esempio nella conferenza finale dell’Action Plan per l’Autoimpresa tenuta a Bruxelles.
Gli Enti di previdenza privati hanno sempre avuto piena consapevolezza della delicatezza e della rilevanza dell’uso del denaro versato dagli iscritti nell’ambito dei rischi presenti nel mondo finanziario. Sono migliaia le controparti, normativamente validate e pubblicamente sottoposte a controllo, con le quali gli Enti devono giocoforza negoziare.
Corretto è anche non sottacere il fatto che, unici in Europa, siamo sottoposti ad una tassazione delle rendite che ci associa a qualsiasi fondo speculativo prevedendo una ulteriore tassazione all’atto dell’erogazione delle pensioni in misura commisurata agli scaglioni Irpef. Non è stato affatto scontato mantenere i bilanci in positivo vedendo crescere incredibilmente l’aliquota dal 12,5% al 26% in pochi anni.
Il Governo in carica sembra voler affrontare in modo serio e organico il tema, riducendo finalmente una iniquità divenuta insostenibile. Guardiamo, quindi, con fiducia all’emendamento presentato dai relatori al DL 66/2014, di cui auspichiamo l’approvazione, pronti a reagire in tutte le sedi con estrema determinazione rispetto al permanere di una tassazione al 26% che rischia di vanificare gli sforzi fatti dagli Enti e dai loro iscritti. Comunque nonostante l’alto livello di tassazione la performance degli investimenti delle casse di previdenza è stata, naturalmente, come confermato dalla Relazione della Covip, ben superiore alla media quinquennale del PIL, parametro di riferimento per la previdenza pubblica.
Abbiamo subito, infine, una spending rewiev che ci associa alla Pubblica Amministrazione, pur non ricevendo aiuti dallo Stato, che va a colpire il risparmio dei professionisti che porta ad un versamento annuo nelle casse dello Stato di decine di milioni provenienti dalla contribuzione e sottratti alle pensioni degli iscritti.
Si ribadisce come il sistema sia sottoposto a numerosi controlli ed obblighi che costringono a generare una massa imponente di comunicazioni che andrebbe doverosamente evidenziata quando si parla di ulteriore trasparenza. La disponibilità degli Enti a fare ulteriori passi in avanti è totale, nel segno della collaborazione fattiva con i Ministeri Vigilanti che, non solo si è sempre verificata, ma ha portato a evidenti avanzamenti per il bene comune e dell’autonomia degli Enti.
I Presidenti degli Enti di Previdenza privati e privatizzati aderenti all’Adepp