LAMEZIA TERME (Catanzaro) – E così, secondo Giuseppe Scopelliti e la sua plaudente claque, il Corriere della Calabria è il giornale delle lobby. L’ex governatore si ferma qui, non spiega se ha intenzione di includerci, secondo la sua personalissima cosmologia, anche nelle sfere della borghesia mafiosa. Attendiamo fiduciosi. E dire che noi pensavamo di dare notizie. E pure di aver pagato caro per questo vizio. Lo ricorda en passant, Scopelliti, quando dice che, a un certo punto, gli editori di “Calabria Ora” hanno deciso di cambiare direttore. Il direttore era Paolo Pollichieni.
Era il luglio del 2010 e – questo lo ricordiamo bene ma l’ex presidente deve aver rimosso qualche passaggio – l’operazione “Meta” illuminava angoli oscuri di Reggio Calabria. In quegli angoli, l’allora sindaco si accomodava a cene imbarazzanti, con personaggi imbarazzanti. Lo abbiamo raccontato con dovizia di particolari. Erano attacchi a Scopelliti? No, erano notizie. Ma chi è abituato alle claque plaudenti non sa distinguere. È a quel punto che la proprietà del giornale ha deciso di cambiare. E noi, che volevamo continuare a raccontare, assieme a Paolo Pollichieni abbiamo deciso di andare via. Farlo ci è costato mesi di disoccupazione.
Ripartire è stato faticoso, resistere è difficile. L’unica lobby che ci ha accompagnato e ci accompagna è la nostra credibilità. Abbiamo trovato altri colleghi con i quali condividere il nostro percorso, segnato soltanto dalle notizie e dalla loro verifica scrupolosa. Non ci piacciono le veline dei Palazzi, non ci fidiamo delle versioni ufficiali. Forse per questo non siamo la testata preferita dall’ex governatore e non lo saremo mai. E poi non amiamo le lobby. Né quelle che hanno divorato Reggio Calabria né quelle che si sono “appaltate” interi settori della macchina regionale dal 2010 fino a oggi. Continueremo a raccontare queste cose, facendo nomi e cognomi, com’è nostra abitudine. Le allusioni meschine le lasciamo ad altri.
Per questo condividiamo in pieno, non per pura difesa di parte, una per una le parole del nostro direttore. Proprio perché tracciano, con chiarezza, la linea di demarcazione tra l’attività di informazione libera – di cui ci facciamo quotidianamente carico – e l’allineamento alla comunicazione di regime del potente di turno a cui è evidentemente abituato il signor Scopelliti. E prendiamo le distanze dalle infamanti accuse lanciate dall’ex governatore a Paolo Pollichieni.
Il Cdr del Corriere della Calabria