ROMA – “L’Unità è viva, ma non è ancora salva”. Lo scrive il Cdr del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e oggi diretto da Sergio Staino sottolineando “abbiamo appreso con soddisfazione” che l’assemblea dei soci dell’azienda ha deciso la ricapitalizzazione “che al momento scongiura la liquidazione e porterà ad una modifica degli assetti societari con la diminuzione della quota azionaria in capo alla fondazione Eyu del Partito Democratico”.
Viene ritenuto “molto positivo” anche il fatto che, “dopo la lunga battaglia condotta in prima fila dalla redazione del quotidiano”, la riscrittura degli accordi parasociali permetterà a l’Unità di rientrare in possesso del proprio spazio web unita.it “ponendo fine ad una situazione di ambiguità che in questi mesi ha gravemente nuociuto al prodotto”.
Si tratta di “buone notizie che abbiamo atteso a lungo ma che tuttavia non fugano i timori sul futuro dell’Unità e dei suoi lavoratori. Nonostante le rassicurazioni, infatti, l’azienda non ha dato risposte concrete sui progetti editoriali e sulla salvaguardia dei posti di lavoro”.
Viene, quindi, accolta “con favore” la disponibilità espressa dal socio di maggioranza a lavorare in collaborazione con la direzione e la redazione per la stesura di un piano editoriale che individui e valorizzi le potenzialità di crescita dell’Unità, “tuttavia – dice il Cdr – riteniamo ancora insufficienti le risposte ai nostri interrogativi sul piano industriale. Non sono ancora arrivate, infatti, garanzie sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e smentite sulla voci secondo le quali sarebbe intenzione dell’azienda procedere ad un pesante intervento di riduzione del costo del lavoro”.
In queste settimane che serviranno alla definizione dei nuovi piani industriali e editoriali, “la redazione vigilerà attentamente affinché vengano tutelati la qualità del prodotto e i livelli occupazionali”. La redazione si dice, infine,“pronta a partecipare attivamente alla definizione di una strategia di sviluppo e consolidamento del prodotto”.
Piesse controlla la maggioranza del giornale con l’80% ed EyU il rimanente 20%. L’Assemblea dei soci ha definii gli accordi che consentiranno la prosecuzione dell’attività editoriale del giornale e assunto decisioni anche in merito al riequilibrio della situazione patrimoniale della società. (agi)
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