ROMA – “Un pacchetto di tre giorni di sciopero contro l’ipotesi di ridimensionamento del centro produttivo Mediaset di Roma Palatino e il conseguente trasferimento del personale a Milano. Dopo Sky, dunque, tocca a Mediaset fare i conti con l’idea di abbandonare la Capitale per concentrare la produzione a Milano.
Ad affidarlo ai Comitati di redazione del Tg5 e delle redazioni romane di News Mediaset, Tgcom24 e Videonews, sono stati i giornalisti riuniti in assemblea congiunta per confrontarsi sull’attuale situazione e sulle prospettive del gruppo Mediaset, alla luce delle linee guida del piano triennale che prevedono 123 milioni di “efficienze organizzative”, ovvero risparmi che interesseranno anche il settore news.
L’Assemblea ritiene, infatti, “irricevibile qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del ruolo del centro produttivo di Roma Palatino, soprattutto in un momento così intenso della vita politica italiana con le istituzioni impegnate in un complesso percorso di riforme e tante scadenze elettorali in arrivo”.
I giornalisti ricordano che “storicamente Mediaset ha costruito negli anni il proprio successo d’impresa e la propria credibilità nell’informazione con due forti presenze produttive di uomini e mezzi a Milano e a Roma. Sarebbe, inoltre, grave assistere ad un crescente depauperamento non solo della pluralità dell’informazione televisiva, ma delle realtà produttive e culturali della capitale”.
Il pacchetto di sciopero conferito dall’assemblea congiunta ai Cdr di Tg5 e delle redazioni romane di News Mediaset, Tgcom 24 e Video News è associato alla richiesta di avviare insieme al coordinamento dei Cdr Mediaset e alla Fnsi, un confronto con l’azienda sul nuovo piano industriale triennale per chiedere un ruolo forte per le news, la tutela dell’occupazione e chiarezza sul futuro dei colleghi di Premium Sport.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, che ha ribadito “il sostegno dell Federazione Nazionale della Stampa Italiana ai colleghi di Mediaset e la propria disponibilità, peraltro già recepita dall’azienda, a incontrare i vertici del gruppo in tempi brevi per chiarire programmi e prospettive di medio e lungo periodo”. (giornalistitalia.it)