ISTANBUL (Turchia) – Non c’è pace per i giornalisti in Turchia. Questa volta a finire in cella è stata Ayşegül Başar, arrestata dalla polizia nella sua casa del quartiere Gazi di Istanbul. La donna, stagista del quotidiano Cumhuriyet, il giornale che più ha pagato la repressione del regime di Erdogan dopo il fallito colpo di Stato. Il giornale, accusato di fare propaganda al Pkk e all’organizzazione di Fethullah Gülen, è stato infatti chiuso e riaperto soltanto dopo aver sostituito i giornalisti arrestati con una nuova redazione.
Ayşegül Başar è accusata di “propaganda a favore terroristi che invocavano la guerra civile”. È stata, infatti, denunciata con una telefonata al numero verde del Ministero dell’Interno da qualcuno che l’ha accusata di aver propagandato “idee rivoluzionarie” parlando con i dipendenti di un bar di Okmeydanı e tramite Twitter inneggiando alla campagna su “Il fondamentalismo uccide, il secolarismo salva”, promossa del centro comunitario Halkevi del quale fa parte. (giornalistitalia.it)
La stagista del quotidiano Cumhuriyet è accusata di “propaganda terrostistica”