BOLZANO – “Non è esercizio facile, ma non rinnovare il contratto sarebbe devastante per i precari equilibri per il sistema dell’editoria e per il lavoro giornalistico, pilastro essenziale per la qualificazione di questa attività industriale”. Lo ha detto, a Bolzano, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, intervenendo all’assemblea del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige.
“Le prossime due settimane – ha spiegato – saranno decisive, poi ciascuno dovrà fare i conti e assumersi le sue responsabilità”. Secondo Siddi, “i sentieri che possono portare a un accordo con caratteri di essenzialità e di avanzamento sono stretti, ma le rappresentanze dei giornalisti e degli editori devono assumersi le responsabilità di percorrerli fino in fondo, anche innestando azioni positive con il governo per l’attuazione di quanto previsto dal fondo straordinario per l’editoria”.
Il segretario della Fnsi ha sottolineato che “le fughe dalla realtà possono essere stimolanti per chi nei due campi avrebbe l’aspirazione a bloccare tutto. Senza contratto rinnovato, aperto finalmente a una regolamentazione del lavoro autonomo, indirizzato a promuovere e stimolare nuova occupazione in un patto generazionale vitale, attento a incidere subito per la salvaguardia degli istituti di protezione sociale e di previdenza, ci sarebbero molti rischi di instabilità e grave incertezza. E chi, tra gli editori, immagina di poter fare a meno del contratto subirebbe rapidamente effetti dirompenti dalla rottura uno dei pochi punti regolatori della stessa concorrenza del mercato editoriale che sono assicurati dalla convenzione collettiva del lavoro”.
“Oggi – ha detto ancora Siddi – non è fuori luogo l’appello a stringere i tempi e non lasciare nulla di intentato nell’illusione che tutto possa fermarsi senza che nulla cambi. Con una situazione del genere il cambiamento potrebbe essere amaro per tutti”.
Il segretario generale del sindacato dei giornalisti non ha tralasciato di intervenire sulla vicenda Rai. “Il servizio pubblico radiotelevisivo – ha detto – non può prescindere da una radicata e qualificata presenza nei territori regionali e nelle aree a forte specificità culturale, linguistica ed istituzionale”. Secondo Siddi, infatti, “le esperienze delle specialità istituzionali del nostro Paese sono straordinarie ed uniche e la Rai deve esserne una bandiera di riconoscibilità per tutti, assicurando un servizio che è di civiltà democratica e garanzia costituzionale”.
“Sulle sedi regionali, in particolare, dopo la richiesta del presidente Renzi alla Rai di restituire 150 milioni di euro allo Stato, si sta facendo – ha aggiunto Siddi – troppa gazzarra e troppa propaganda. Se da qualche parte c’è qualche palazzo o qualche autoblu di troppo, non ci sarà certo nessuno ad opporsi perché se ne faccia a meno e si facciano risparmi”.
Secondo Siddi, “le presenze editoriali, invece, devono essere assolutamente salvaguardate, a garanzia della rappresentazione plurale della vita delle comunità delle loro voci e di una informazione che risponda ai canoni del servizio pubblico, nel rispetto delle identità radicate nei territori. Su questo – ha concluso il segretario Fnsi – costruiamo un’alleanza civile, veramente riformatrice, e chiediamo alle istituzioni regionali e provinciali di continuare a far sentire chiara la loro voce”.
Dal canto suo, il presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, ha sottolineato “l’impegno particolare nel corso della trattativa per il tema del lavoro autonomo, considerato dal sindacato una delle priorità su cui lavorare, rispetto al quale la legge sull’equo compenso pone ad entrambe le parti scadenze ravvicinate, tenendo conto che la legge prevede la decadenza della commissione (convocata per il 26 maggio) a 36 mesi dall’approvazione della legge stessa”. Il sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige sostiene gli sforzi della Fnsi per il rinnovo del contratto nazionale. (Ansa)
Il segretario generale Fnsi a Bolzano: “Sulla Rai troppa gazzarra e propaganda”