I giornalisti ritengono del tutto inaccettabile qualsiasi ulteriore riduzione dell’organico

Il Giorno, sfiduciati direttore Molossi e vice Neri

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Giuliano Molossi

Giuliano Molossi

MILANO – È guerra aperta alla Poligrafici Editoriale tra i giornalisti e l’editore sugli annunciati ulteriori tagli di organico. Dopo la sfiducia al direttore del Qn e de Il Resto del Carlino, Andrea Cangini, è toccato al direttore ed al vicedirettore de Il Giorno Giuliano Molossi e Sandro Neri. Con 65 voti favorevoli e 2 contrari l’assemblea dei giornalisti del quotidiano milanese ha, infatti, sfiduciato i vertici del giornale sottolineando che “alla luce della disdetta unilaterale da parte dell’Azienda degli accordi sindacali firmati al Ministero e della mancata conferma dei contratti a termine fin qui impegnati con profitto in redazione”, i giornalisti ritengono “del tutto inaccettabile qualsiasi ulteriore riduzione dell’organico”.
Negli ultimi anni l’organico ha subito tagli costanti. Oltre al numero dei redattori si è significativamente ridotta anche la rosa dei corrispondenti e dei collaboratori. “La coerenza e la linearità con la quale l’Azienda e la direzione hanno provveduto ad asciugare e ad impoverire il giornale, senza alcuna vera considerazione né valutazione dei carichi di lavoro, si scontra – denunciano i giornalisti – con la precarietà e l’estemporaneità di iniziative editoriali nate e morte nel breve volgere di poche settimane, con improvvisi aumenti della foliazione a prescindere dalle reali forze delle redazioni, con i ripetuti cambi di grafica e l’ideazione di pagine che richiedono sempre più tempo e sempre più fatica per essere debitamente confezionate, col mancato controllo di un sistema di distribuzione che fa acqua da molte parti”. Insomma, “sotto i tagli, nulla. Nessun vero piano editoriale. Solo tanta improvvisazione e altrettanta confusione”.
“Non più tardi di questa estate – ricorda l’Assemblea dei giornalisti – la cronaca di Milano ha fatto fronte alla realizzazione di un fascicolo di 17 pagine nell’ambito dell’iniziativa che ha visto l’anticipo del fascicolo locale rispetto a quello nazionale e la riduzione del prezzo del quotidiano. L’aumento della foliazione, richiesto 7 giorni su 7 (domeniche incluse) e deciso nel bel mezzo del periodo delle ferie (quando tutti i giornali la foliazione la riducono), è partito il primo di agosto, ma è stato comunicato alla redazione solo il 26 luglio, pochi giorni prima del via”.
Nonostante questo, la redazione rivendica di aver “garantito la realizzazione del fascicolo, continuando ad assicurare contributi pure alle pagine regionali e nazionali, anche quando in redazione si contavano solo 6 persone tra capi, redattori ordinari e contratti a termine. Sei persone per 17 pagine. E tutto questo è stato realizzato senza intaccare quel piano ferie consegnato all’azienda mesi prima, come da richiesta”.
“Vale la pena sottolineare – affermano i giornalisti – che questa iniziativa ha portato incrementi percentuali nelle vendite superiori al 10 per cento settimana dopo settimana” e “i dati sono ovviamente a disposizione di chiunque volesse verificarli. Eppure l’Azienda non ha ritenuto di portare avanti l’iniziativa. Le redazioni di Milano, web, sport e ufficio centrale effettuano ancora il turno di notte, è stato coperto anche in estate nonostante i numeri esigui. Ma è chiaro fin da ora che sarà sempre più complicato continuare a coprirlo adesso che l’organico si è ulteriormente ridotto”.
Per le redazioni provinciali, che hanno già subito una pesante defoliazione, l’Assemblea denuncia che “l’unica strada resta sempre quella della decurtazione di pagine e organici, senza alcun interesse per il prodotto finale, per la necessaria copertura del territorio. A tutto ciò si aggiungono effetti negativi anche per gli articoli 12 che avranno meno opportunità di scrittura nelle zone di competenza, con conseguenze pesanti sugli stipendi. L’organizzazione del lavoro e le esigenze della redazione internet vengono costantemente lasciate in secondo piano”.
Come se non bastasse, i giornalisti del Giorno sottolineano con amarezza come “i vertici del Quotidiano Nazionale, ma anche i vertici del Giorno, in questi mesi non siano stati capaci di valorizzare il lavoro delle redazioni, né di difenderne e tutelarne in alcun modo le esigenze. Notizie milanesi e lombarde, che su altri quotidiani hanno avuto grande eco, sui nostri giornali sono state spesso e volentieri ignorate o sminuite. Salvo chiederci di recuperarle il giorno dopo come non le avessimo mai avute, anche quando le avevamo riportate sul fascicolo locale prima di tutti gli altri”.
“Infine – concludono i giornalisti – l’esito di questa trattativa, è anch’esso una dimostrazione dell’assenza e della scarsa incisività dei nostri vertici”. (giornalistitalia.it)

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