Nel Piano Industriale 2016-2020 la ristrutturazione del debito e l’aumento di capitale

Il Sole 24 Ore: I semestre in rosso di 50 milioni

La sede del Sole 24 Ore a Milano

La sede de “Il Sole 24 Ore” a Milano, al numero 91 di via Monte Rosa

MILANO – Il Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 Ore spa, riunito sotto la presidenza di Giorgio Squinzi, ha approvato il la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016. Nel primo semestre 2016, il Gruppo 24 Ore ha conseguito ricavi consolidati pari a 151,8 milioni di euro e si confronta con un valore pari a 165,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2015 (-13,4 milioni di euro). Tale variazione è attribuibile per 6,6 milioni di euro al deconsolidamento delle controllate Newton Management Innovation e Newton Lab. Al netto della variazione di perimetro, i ricavi consolidati registrano un calo di 6,8 milioni di euro principalmente riconducibile al calo dei ricavi pubblicitari pari a 3,3 milioni di euro (-5,2%) e dei ricavi dell’area Cultura per 2,0 milioni di euro.
I ricavi digitali complessivi del Gruppo ammontano a 51,1 milioni di euro e sono pari al 33,6% del totale dei ricavi (erano pari al 31,5% nel primo semestre 2015) in calo dell’1,8% rispetto al 2015.
I ricavi digitali da contenuto informativo ammontano a 37,3 milioni di euro pari al 56,4% dei ricavi da contenuto informativo rispetto al 53,4% del primo semestre 2015.
I ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) sono in linea rispetto al primo semestre 2015. In crescita di 2,2 milioni di euro i ricavi da contenuto digitale informativo del quotidiano e dei quotidiani verticali (+18,7%).
I ricavi pubblicitari, pari a 59,9 milioni di euro, sono in diminuzione di 3,3 milioni di euro (-5,2%) rispetto allo stesso periodo del 2015, principalmente per il venir meno di alcune concessioni di editori terzi, al netto delle disomogeneità di perimetro i ricavi dell’area sono in calo del 3,0%. Il mercato di riferimento registra nel complesso una flessione del 2,8% (fonte Nielsen gennaio giugno 2016).
I ricavi dell’Area Cultura, pari a 10,1 milioni di euro, sono in calo di 2,0 milioni di euro (-16,3%), rispetto al 2015, per il calo dei visitatori alle mostre. Il Margine Operativo Lordo (ebitda) è negativo per 19,7 milioni di euro e si confronta con un risultato rideterminato negativo di 2,8 milioni di euro per il primo semestre del 2015. Tale variazione è dovuta principalmente al calo dei ricavi, a minori proventi operativi e a oneri non ricorrenti pari a 8,7 milioni di euro, di cui 5,5 milioni di euro relativi a oneri di ristrutturazione per future riorganizzazioni aziendali.
L’ebitda al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -11,0 milioni di euro. Il risultato operativo (ebit) è pari a -36,1 milioni di euro e si confronta con un ebit rideterminato di -10,3 milioni di euro nel 2015 ed include oneri non ricorrenti pari a 14,8 milioni di euro. L’ebit al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -21,3 milioni di euro.

Giorgio Squinzi

Giorgio Squinzi

Il Gruppo chiude il primo semestre 2016 con un risultato netto negativo di 49,8 milioni di euro, che risente della svalutazione di imposte anticipate per 10,4 milioni di euro, e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 11,7 milioni di euro del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti il risultato netto è pari a -23,6 milioni di euro.
Il Gruppo al 30 giugno presenta un Patrimonio Netto pari a 28,2 milioni di euro, con una diminuzione di 59,0 milioni di euro rispetto al patrimonio netto al 31 dicembre 2015, pari a 87,2 milioni di euro, per effetto della perdita del periodo pari a 49,8 milioni, nonché per la riesposizione di alcuni dati comparativi e altre variazioni per complessivi 9,2 milioni.
La posizione finanziaria netta è negativa per 29,6 milioni di euro e comprende per 6,9 milioni di euro il debito residuo relativo al sale and lease back della rotativa di Bologna. La posizione finanziaria netta si confronta con un valore al 31 dicembre 2015 rideterminato negativo per 33,9 milioni di euro, in miglioramento di 4,3 milioni di euro grazie all’incasso anticipato del vendor loan pari a 24,5 milioni di euro.
Alla luce dei risultati economici, finanziari e patrimoniali rilevati nel primo semestre 2016, si sono rese necessarie valutazioni da parte degli amministratori in merito alla sussistenza del presupposto di continuità aziendale.
Gli amministratori hanno approvato le linee guida del Piano Industriale 2016-2020 nel Consiglio del 27 settembre 2016, hanno ottenuto la disponibilità delle banche finanziatrici a ridefinire la struttura del debito e hanno ottenuto la disponibilità da parte dell’azionista di maggioranza a valutare positivamente un eventuale aumento di capitale.
Pur in presenza di significative incertezze gli Amministratori hanno redatto la Relazione finanziaria semestrale sulla base del presupposto della continuità aziendale, in quanto ritengono che il Gruppo possa disporre di adeguate risorse finanziarie per continuare ad operare in futuro come entità in funzionamento. (giornalistitalia.it)

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