SASSARI – I giornalisti de La Nuova Sardegna, in agitazione contro l’annunciata vendita del quotidiano da parte del gruppo Finegil, incassano la solidarietà del Consiglio comunale di Sassari – il cui sindaco Nicola Sanna si era già apertamente schierato in difesa dello storico quotidiano – dopo quella di Assostampa e Ordine dei giornalisti della Sardegna: «In questi giorni la redazione de La Nuova Sardegna – è scritto in un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale – è impegnata in una dura azione di protesta contro l’annunciata cessione della testata sfociata in alcuni giorni di sciopero. Come hanno scritto in un comunicato congiunto l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione Stampa Sarda, non si tratta di un passaggio di poco conto, “non è semplicemente una fase complicata di una vicenda aziendale: è un capitolo nuovo, allarmante e per ora molto illeggibile nella vita di un giornale che da 125 anni rappresenta una voce determinante per l’opinione pubblica isolana”».
Una situazione di grave incertezza che «getta cupe ombre – prosegue il documento del Consiglio comunale di Sassari – non solo sul futuro lavorativo di molte persone, ma sul più generale e determinante valore del pluralismo dell’informazione in un momento in cui la nostra terra vive un momento di grave crisi economica e sociale ed ha bisogno di voci autorevoli come quella del giornale fondato da Pietro Satta Branca per raccontare le vicende della nostra isola e dare voce ai sardi. Ad un futuro incerto fa da contrappeso un passato glorioso da non disperdere a garanzia sia dei lettori, sia dei lavoratori dell’informazione».
Il Consiglio comunale di Sassari, nell’esprimere «vicinanza ai giornalisti e alle maestranze della Nuova Sardegna», rilancia la richiesta di «garanzie non formali sulla tutela del loro lavoro», e chiede al sindaco di attivarsi presso la Regione Sardegna «perché si impegni affinché tutti i passaggi di questa vicenda avvengano alla luce del sole nell’interesse dei lavoratori, della democrazia nel nostro territorio e del pluralismo dell’informazione».
Il Consiglio comunale chiede a Finegil “garanzie non formali sulla tutela del lavoro”