ANCONA – È bufera sul vicepresidente del Corecom Marche, Francesco Capozza, dopo il tweet di quest’ultimo sulla 31enne suicidatasi a Napoli. “Scusatemi, attaccatemi pure, ma io non posso concepire il suicidio di per sé, ancor meno se una vacca che si fa video hot poi arriva a tanto”, ha cinguettato Camozza, suscitando l’indignazione di molti utenti su Twitter. E non solo: a chiederne le dimissioni dal Comitato regionale per le comunicazioni è stato, tra i primi, il capogruppo Pd della Regione Marche, Gianluca Busilacchi, parlando di una misura “inevitabile”.
Ma Capozza (eletto nel Corecom in quota Pdl nell’ottobre 2011) di dimettersi non vuole proprio saperne: “Non sono come Gasparri che scrive e poi cancella i suoi tweet. Io mi assumo le mie responsabilità. Chiedo scusa alla famiglia di Tiziana Cantone e alla sua memoria. Non volevo esprimermi con un termine che io stesso ammetto essere esecrabile ma è stata esclusivamente la rabbia di una cattolico, quale io sono, che condanna così come l’omicidio anche il suicidio. A me è stato insegnato che la vita la dà e la toglie una ‘Persona’ sola”.
A chiedere un suo passo indietro anche gli stessi vertici regionali: “Sono stato oggetto di pressioni da parte del presidente della Giunta regionale – dichiara Camozza – e del presidente del Consiglio regionale affinché rassegnassi le mie dimissioni, cosa che però non intendo fare. Primo perché sono vicepresidente di un’autorità indipendente innanzitutto dalla politica. Secondo, perché sul mio profilo personale Twitter esprimo esclusivamente opinioni personali, condivisibili o anche esecrabili, ma assolutamente non riconducibili né al mio incarico istituzionale né tantomeno a persone con cui ho lavorato o lavoro tutt’oggi”.
Come la collaborazione con Gianfranco Fini che annovera nel suo curriculum: “Per quanto concerne il mio rapporto professionale con l’onorevole Gianfranco Fini – precisa Capozza – ho avuto l’onore di seguire la sua comunicazione personale negli ultimi due anni, ma altri impegni che mi hanno portato a trasferirmi a Milano hanno fatto sì che a oggi rimanga puramente un rapporto di amicizia e stima reciproca”.
Intanto a dimettersi è stato il presidente del Corecom Marche, Pietro Collonnella: “Sono sorpreso e amareggiato dalle gravissime dichiarazioni di Francesco Capozza – afferma Colonnella –. La situazione venutasi a determinare non mi permette di restare un minuto in più in un organismo, nel quale un membro esprime opinioni che contraddicono radicalmente le funzioni ed il lavoro svolto dal Corecom in questi 5 anni”.
Le dimissioni del presidente del Corecom Marche fanno decadere, a pioggia, anche il vicepresidente, per cui secondo i termini di legge si dovrà procedere alla rielezione dell’organismo.
Le polemiche, però, non riguardano soltanto il brutto tweet sulla giovane suicida: a puntare il dito contro Francesco Capozza è anche il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, che rivela che il vicepresidente del Corecom Marche “non è un giornalista, anche se millanta di esserlo. Abbiamo segnalato il falso – spiega Iacopino – nella documentazione presentata per la nomina al Consiglio regionale delle Marche e diffidato lo stesso Capozza a rimuovere il termine ‘giornalista’ dal suo curriculum”. (giornalistitalia.it)