Lo denuncia il Sindacato somalo dei giornalisti. Al suo fianco Ifj e Fnsi: “Subito liberi”

Somalia: radio chiusa, arrestati i giornalisti

Omar Faruk Osman con il segretario generale aggiunto della Fnsi Carlo Parisi al Congresso della Ifj ad Angers

Omar Faruk Osman con il segretario generale aggiunto della Fnsi Carlo Parisi al Congresso della Ifj ad Angers: mostrano la foto dell’ultima giornalista uccisa in Somalia, a giugno (Foto Giornalisti Italia)

MOGADISCIO (Somalia) – Due giornalisti sono stati arrestati e la loro stazione radio, City Fm Radio Jowhar, nella regione del Medio Shabelle, è stata chiusa dalla polizia. A lanciare l’allarme è il Nusoj, il Sindacato dei giornalisti della Somalia, Paese troppo spesso teatro di ritorsioni ai danni dei giornalisti e della libertà di stampa e di espressione. Allarme rilanciato, a stretto giro, dalla Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, che insieme all’affiliato Nusoj chiede alle autorità somale l’immediata liberazione dei reporter.
«Sabato 9 luglio – denuncia Omar Faruk Osman, segretario generale del Nusoj – gli amministratori della regione del Medio Shabelle hanno ordinato l’arresto di Abdishakur Abdullahi Ahmed (soprannominato Shashaa) e di Abdirahman Hussein Omar Wadani, rispettivamente caporedattore e vice caporedattore di Radio Jowhar. Nel pomeriggio le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nei locali della radio, posto sotto sequestro l’emittente e arrestato i due giornalisti. Un’ora più tardi, le forze di sicurezza sono tornate nella stazione radio e hanno prelevato le apparecchiature per portarle nel loro quartier generale».
I due giornalisti sono accusati di aver trasmesso delle interviste nelle quali venivano criticati i governanti della regione del Medio Shabelle per il modo in cui stanno gestendo la distribuzione di aiuti alimentari agli sfollati della regione.
«Il protrarsi della detenzione di due giornalisti e la censura dell’attività della radio – incalza Omar Faruk Osman – sono un affronto alla libertà dei media e una soppressione della libertà di espressione su un tema di grande rilevanza sociale. Per questo chiediamo la liberazione immediata e incondizionata dei due giornalisti, la restituzione delle apparecchiature radio e che le autorità consentano a Radio Jowhar di riprendere le trasmissioni, senza alcuna restrizione al lavoro dei colleghi».
Un appello che la Federazione nazionale della stampa italiana sposa in pieno e che rilancia anche alle autorità europee: «Chiediamo che anche i governi europei si mobilitino per garantire il diritto di cronaca e la libertà di espressione – sottolineano i vertici della Fnsi – ai colleghi somali impegnati in un territorio difficile che non può essere abbandonato alle velleità autoritarie dei governanti locali. La Fnsi, come in passato, resterà al fianco dei colleghi dei Nusoj mettendo in campo in ogni sede tutte le iniziative per assicurare loro il pieno esercizio della libertà di espressione e dei diritti civili, sindacali e individuali».
«I recenti tentativi di mettere a tacere la stampa somala – incalza Anthony Belanger, segretario generale della Ifj – sono un affronto alla libertà di stampa e alla democrazia in un Pese che ne ha disperatamente bisogno».

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