ROMA – Voltare pagina alla Rai “ma non può essere solo con i soliti noti, specie nell’informazione”, ed è “auspicabile che certe scelte siano ripensate”. senza giri di parole Franco Siddi, consigliere d’amministrazione Rai, al termine di una giornata al settimo piano degli uffici di viale Mazzini che ha registrato una seduta informale del Cda, allargata ai direttori delle reti, e che da diversi dei partecipanti è stata poi definita anche “calda”, nel senso che di problemi da affrontare ce n’erano diversi. Seduta che, comunque, viene anche definita “costruttiva e di apprezzamento – oltre a Siddi più di un consigliere lo riconosce – per un primo sforzo di innovazione”.
Non c’è stato bisogno, si apprende, di misurarsi in vincoli di maggioranza o di minoranza, si è parlato anche se non sempre con il sorriso sulle labbra. c’è stato “un vero confronto di merito”, e “ovviamente” con esso sono emerse anche “delusione e irritazione abbastanza diffusa” – viene fatto rilevare – proprio per le scelte che starebbero maturando sul capitolo informazione. tra quanti muovono critiche e hanno preso posizione c’è il dubbio che “non ci sia ancora l’Italia nuova, il pensiero dell’Italia di oggi non lo vediamo”. E si è parlato anche di Walter Veltroni, per il quale sarebbe pronto un programma su Rai 1, in autunno in prima serata il venerdì o il sabato, oltre che di Lerner, Buttafuoco, Ferrara.
Alla richiesta di un commento più in generale su quello che si sta profilando con i palinsesti autunnali e invernali, Siddi esplicita alcuni aspetti di quello che ritiene un punto di non svolta. E parte da Rai 2: “È considerata la rete più fresca e giovanile, ebbene non vediamo un elemento innovativo nel sociale, nell’artistico, nel culturale. Non possiamo stare ai soliti noti, e nello specifico penso che Buttafuoco (che si dice possa condurre un programma, ndr) non sia figura da servizio pubblico. Una cosa è essere ospite, altra cosa prim’attore di un progetto”.
Siddi insiste sempre su un tasto: quello dei talenti interni alla Rai, “occorre individuarli, saperli cercare, non ci si può arrendere subito”. Certo, “è importante che intanto si cominci a girare pagina, la fiducia al progetto va data in quest’ottica, sappiamo tutti che il cambiamento avrà bisogno di più fasi, però i talenti interni, le risorse interne non possono essere trascurate per far posto a chi arriva da fuori”. E per giunta “i soliti noti…”.
L’ex segretario della Fnsi definisce “coraggiosa” la scelta di Daria Bignardi, di mettere mano al capitolo talk di Rai 3, “però rimane l’amaro che per fare questo si pensi forse che non ci sia nessuno capace in Rai. Va bene tener conto dei tempi, Semprini (dimessosi da Sky tg24 e prossimo conduttore di un talk del martedì sera che prenderà il posto di Ballarò mandato in archivio, ndr) e “bravo, una sorta di «usato sicuro», di utilizzo immediato, ma non c’è dubbio che sull’informazione delle reti uno sforzo di innovazione in più ci vuole, facendo sì che emergano i talenti che ci sono, e che probabilmente il direttore editoriale (Verdelli, ndr) e il direttore di rete non hanno potuto conoscere, vengano tirati fuori e messi alla prova. È compito primario del servizio pubblico dell’Italia che cambia”.
Siddi riconosce che “indubbiamente c’è una spinta all’innovazione, ma con scelte non tutte coerenti”. E anche lui al pari di altri consiglieri invita il vertice aziendale e, quindi anche le reti, “a prestare attenzione all’efficacia e alla spesa”.
I palinsesti verranno presentati ufficialmente martedì prossimo a Milano agli investitori pubblicitari. Il giorno prima il Cda dovrebbe tornare a riunirsi e deliberare il pacchetto definitivo e in quella sede si verificheranno gli aggiustamenti alle criticità sollevate. (Agi)
“Per voltare veramente pagina non possiamo continuare ad affidarci ai soliti noti”