La cronista di Repubblica insultata da un imputato nel processo alla mafia di Ostia

Ancora minacce alla giornalista Federica Angeli

Federica Angeli

Federica Angeli

ROMA – Ancora minacce e insulti alla giornalista Federica Angeli del quotidiano la Repubblica, stavolta in occasione del processo ad un gruppo di malavitosi di Ostia tenutosi nella capitale.
«Condividendo la denuncia del Comitato di redazione de La Repubblica, la Federazione nazionale della stampa italiana esprime solidarietà alla collega Federica Angeli pesantemente insultata al termine del processo d’appello sulla mafia a Ostia, svoltosi ieri a Roma».
È quanto affermano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«È auspicabile – proseguono Lorusso e Giulietti – che le autorità competenti facciano luce sull’accaduto individuando i responsabili perché a nessuno può essere consentito di insultare e intimidire un cronista che, come Federica Angeli, svolge il proprio lavoro nell’interesse esclusivo dei cittadini a essere informati».
Il Comitato di redazione de la Repubblica è intervenuto, infatti, per primo a sostegno della collega: «Il cdr e la redazione di Repubblica offrono la loro piena solidarietà alla collega Federica Angeli, fatta oggetto di insulti e intimidazioni al termine del processo sulla mafia a Ostia. I giornalisti di Repubblica non si sono mai fatti fermare dagli insulti e dalle minacce. Siamo certi che Federica, che già da tempo vive e lavora sotto scorta proprio per il suo lavoro giornalistico sulla criminalità del litorale romano, non si fermerà neppure questa volta di fronte a questi attacchi vigliacchi e volgari».
Non manca neppure la vicinanza della direzione del quotidiano: «Ancora una volta Federica Angeli è stata attaccata e insultata da un imputato durante un processo a un gruppo malavitoso di Ostia. La nostra collega, costretta da anni ad una vita sotto scorta dentro la redazione e fuori, è soggetta a intimidazioni e minacce soltanto perché ritenuta “colpevole” di svolgere il suo compito di cronista della criminalità romana con impegno e rigore. Racconta ciò che vede, ciò che sa, cerca di arrivare alla verità dei fatti. Fa con scrupolo il suo lavoro, niente di più. La Direzione di Repubblica può soltanto ribadire ciò che ha più volte scritto: le minacce rafforzano l’impegno di Federica e il sostegno del nostro giornale. Al suo fianco».

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