ROMA – “Stiamo seguendo da vicino la situazione dell’Unità”. Così il vicesegretario Lorenzo Guerini e il tesoriere del Partito democratico Francesco Bonifazi replicano alla lettera del cdr, apparsa il 1° maggio sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci. “Facciamo nostre – sottolineano Guerini e Bonifazi – le preoccupazioni dei lavoratori dell’Unità, il cui contributo per una informazione plurale e per un dibattito pubblico libero e vibrante è un valore positivo per la sinistra, e più in generale per il Paese” ed “a fronte di una situazione finanziaria del giornale preoccupante, ci faremo carico di aiutare e favorire l’individuazione di una soluzione urgente e solida che consenta all’Unità di continuare a svolgere il proprio ruolo insostituibile nel panorama dell’informazione italiana”.
Il leader della minoranza Pd, Gianni Cuperlo, dal canto suo, giudica “un fatto grave” la mancata uscita in edicola del quotidiano ricordando che la causa è stata dettata dallo sciopero dei giornalisti e tutti gli altri lavoratori “che il giornale lo fanno e lo vivono, esasperati dall’assenza di ogni prospettiva credibile per il risanamento e il rilancio della testata”. “Lo so per esperienza, – ha aggiunto Cuperlo – vai in intere regioni e la mattina ti senti dire dall’edicolante che il giornale lì non arriva più. Ma dove non arriva l’Unità non arriva una voce preziosa della sinistra. La mia solidarietà va ai lavoratori e ai lettori di quel giornale che da ragazzi abbiamo imparato a diffondere. Mi auguro che la proprietà e l’azienda vogliano affrontare seriamente la condizione attuale e che il nostro partito si attivi, come è suo dovere, per aiutare a individuare una soluzione che tuteli la dignità di chi all’Unità lavora e di chi tutte le mattine la legge, o vorrebbe farlo”.
Per i democratici Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre, “le difficoltà dell’Unità, denunciate ancora una volta nel comunicato del comitato di redazione del giornale, richiedono massima attenzione da parte del Pd”. “Siamo d’accordo con il cdr: il caso Unità ha valenza politica. Il giornale, le sue battaglie per la dignità del lavoro, per la democrazia, per un’altra Europa, per la pace, per i diritti, sono un tratto fondativo della nostra identità”.
”L’Unità, forte dei suoi 90 anni, non è soltanto un valore e un patrimonio storico. È parte del nostro futuro. È un segno insostituibile in un panorama mediatico povero di pluralismo e di voci indipendenti da interessi forti. Dobbiamo dare – aggiungono i due – il nostro contributo per riaprire prospettive di rilancio del giornale. Chiediamo alla segreteria nazionale del Pd di affrontare il «caso Unità» con massima urgenza e determinazione. Oltre al problema politico, è in gioco il futuro professionale di decine di lavoratrici e lavoratori da anni impegnati in grandi sacrifici economici per portare avanti il giornale fondato da Antonio Gramsci”.
Infine un tweet: “Risposte e Piano industriale, l’Unità è un bene prezioso”. A firmarlo Susanna Camusso e la Cgil: “Siamo con i lavoratori dell’Unità”. Nel tweet anche una foto del segretario Cgil che legge l’Unità.
Il Pd assicura: “Favoriremo una soluzione urgente e solida”. Cuperlo: “Occorre serietà”