2 anni di carcere a Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan. La condanna di Ifj, Efj, Fnsi

In carcere per le vignette su Charlie Hebdo

Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan (a sinistra)

Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan (a sinistra)

ISTANBUL (Turchia) – La condanna dei due editorialisti del quotidiano d’opposizione Cumhuriyet, Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan, a due anni di carcere giunge mentre cresce l’allarme per la libertà di stampa in Turchia. Karan e Cetinkaya erano sotto processo da gennaio dello scorso anno per aver “incitato all’odio pubblico” e “insultato i valori religiosi” dopo aver pubblicato vignette a illustrazione dei loro articoli.
Cumhuriyet pubblicò una traduzione in turco di quattro pagine del numero di Charlie Hebdo uscito dopo la strage jihadista che costò la vita a 12 persone nella sua redazione, senza però includere la controversa vignetta di copertina in cui compariva Maometto.
L’immagine appariva però in piccolo due volte a corredo degli articoli di Karan e Cetinkaya. La gran parte die media turchi non pubblicò la vignetta e il premier Ahmet Davutoglu condannò la vignetta come “aperta provocazione”.
Cumhuriyet, che si oppone al governo islamista del presidente Recep Tayyip Erdogan, è obiettivo di numerose inchieste giudiziarie. Il suo direttore, Can Dundar, e il capo del suo ufficio di Ankara, Erdem Gul, sono sotto processo per aver rivelato segreti di Stato e rischiano ergastoli multipli. (Askanews)

LA CONDANNA DI IFJ, EFJ E FNSI: “UN NUOVO ATTACCO ALLA LIBERTA’ DI STAMPA IN TURCHIA”

Immediata la reazione della Federazione internazionale della stampa, insieme alla Federazione europea (Efj) e alla sua affiliata, la Federazione nazionale della stampa italiana, che parlano, all’unisono di un “nuovo, grave attacco alla libertà di stampa in Turchia” e denunciano “l’ennesimo tentativo di intimidire i giornalisti nel Paese”.
“La condanna a Ceyda Karan e Hikmet Cetinkaya – commenta il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso – è l’ennesima conferma della situazione di emergenza che i giornalisti turchi stanno vivendo ormai da anni. Un’emergenza che come tale va affrontata in maniera decisa e in tempi rapidi, perché la Turchia non può continuare ad essere una delle più grandi prigioni per giornalisti del mondo, come ha scritto di recente anche Reporter senza frontiere. Per questo acquista ancora maggior vigore la mozione approvata dal congresso della Efj, su proposta della Federazione nazionale della stampa italiana, il cui scopo è mobilitare tutti i giornalisti europei sul ‘caso’ Turchia”. (giornalistitalia.it)

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