MILANO – Pubblicità che riparte anche oltre le attese, primi frutti concreti dell’intesa con Vivendi a partire dal 2017, «bella plusvalenza» per il bilancio Mediaset dalla vendita di Premium.
Dall’assemblea del Biscione viene soprattutto ottimismo, con il presidente Confalonieri che chiede però paletti per i nuovi introiti del canone, rinforzando «la mission di servizio pubblico» e ponendo «un freno alla deriva commerciale di Rai», con una nuova forte critica all’Antitrust sulla multa per l’asta dei diritti tv sul calcio nazionale.
«Premium ha creato molto valore», afferma Pier Silvio Berlusconi, che fornisce cifre precise: dalla sua nascita la pay tv del Biscione ha avuto un rapporto tra costi e ricavi negativo per circa 244 milioni, mentre è stata ceduta a un valore superiore ai 750 milioni.
Secondo le prime stime, la plusvalenza contabile potrebbe essere fino a 500 milioni: ancora non è stato deciso se questo potrà aumentare il dividendo, anche perché «l’incassò è in azioni Vivendi, ma anche su questa ipotesi si è mossa la Borsa, dove il titolo del Biscione ha sfiorato in corso di seduta un aumento del 3%, per chiudere però in calo di quasi l’1% sotto la soglia dei quattro euro.
«Premium vale il doppio di tutta Rcs, di tutto il gruppo L’Espresso e, spiace dirlo, di Mondadori», aggiunge l’amministratore delegato del gruppo televisivo, specificando che con Vivendi «stiamo lavorando ai modelli di business, allo sviluppo della partnership: i primi frutti concreti dell’accordo si vedranno ragionevolmente a inizio 2017».
I diritti per la Champions league sono costati 605 milioni per tre anni e non oltre 700 milioni come ipotizzato da alcune fonti «e già quest’anno l’operazione Champions probabilmente sarà in utile», spiega Pier Silvio Berlusconi, con Premium che nei primi quattro mesi dell’anno registra ricavi in crescita di circa il 20%.
Buone notizie anche dalla pubblicità: nei primi quattro mesi dell’anno la raccolta di Mediaset è cresciuta del 4,5% «oltre le aspettative», aggiunge Berlusconi. E le prospettive sono buone: nel solo mese di aprile l’aumento è stato a due cifre, oltre il 10%. Ma Confalonieri ricorda anche quello che non piace.
«Non sta a noi dire in che modo, è cosa del governo e del Parlamento: certo è che il modello di finanziamento della Rai non può creare squilibrio nell’intero sistema», afferma il presidente del Biscione, ribadendo che sulla multa Antitrust «c’è da restare allibiti», anche per «l’inusitato supersconto per Sky, ottenuto per la collaborazione».
«Ma, al di là delle operazioni di immagine e della “captatio benevolentiae”» Sky dovrà «pur tutelarsi in sede di giustizia amministrativa: inutile dire – aggiunge il presidente di Mediaset – che noi faremo di tutto per riportare in un ambito di giustizia, e direi di buon senso, la questione, ricorrendo ai gradi successivi di giudizio. Siamo tranquilli: le falle nella decisione sono così evidenti da lasciarci confidare nel ripristino della situazione di diritto», conclude Confalonieri. (Ansa)
Ottimismo dall’assemblea del Biscione, Confalonieri critica l’Antitrust sui diritti tv