MOSCA (Russia) – Nuovo sciopero della fame e della sete per la top-gun ucraina Nadezhda Savchenko, 34 anni, in segno di protesta contro la sua detenzione in Russia a seguito della condanna a 23 anni di reclusione per l’uccisione di due giornalisti russi, Anton Voloshin e Igor Kornelyuk. A darne notizia, attraverso l’agenzia di stampa russa Interfax, è stato il suo avvocato Mark Feygin, ricordando che la pilota aveva già fatto uno sciopero della fame per oltre quaranta giorni, un anno fa, ed era stata salvata grazie all’alimentazione forzata. Questa volta neppure la sorella è riuscita a dissuaderla dalla nuova protesta.
Nadezhda Savchenko è stata condannata dal tribunale di Donetsk, nella regione russa di Rostov sul Don perché ritenuta responsabile dell’uccisione dei due giornalisti russi nelle regioni di Donetsk e Lugansk, in Ucraina orientale, colpite dal conflitto tra governativi e separatisti.
Eletta deputata del partito Patria di Yulia Timoshenko, quando era già dietro le sbarre in Russia, Savchenko è accusata di aver compiuto un volo di ricognizione in Donbass, indicando alle truppe ucraine la posizione dei due giornalisti russi, uccisi da un colpo di mortaio a metà giugno 2014. Combatteva come pilota di elicottero e, secondo Mosca, fu arrestata a luglio in territorio russo, dopo aver varcato il confine spacciandosi per profuga, mentre lei sostiene di essere stata rapita dai separatisti filo-russi a Lugansk, respingendo ogni accusa.
A metà luglio 2015, Nadezhda Savchenko è stata trasferita da Mosca, nella regione di Rostov sul Don, tra le proteste dei suoi avvocati e dei difensori dei diritti umani.
Condannata a 23 anni di carcere per la morte dei giornalisti Voloshin e Kornelyuk