Il fotografo e il premio Nobel insieme per una lezione all’Accademia di Belle Arti

Adriano Gamberini a Brera con Dario Fo

Adriano Gamberini e Dario Fo all’Accademia di Brera

Adriano Gamberini e Dario Fo all’Accademia di Brera

MILANO – Le sue fotografie raccontano il mondo. Spesso quello dei più poveri, miracolosamente pieno di colori. Le sue fotografie Adriano Gamberini da Pesaro, come lo ha immortalato il Nobel Dario Fo al pari di un grande maestro della pittura, le ha viste pubblicate sulle più blasonate riviste nazionali. Da “Gente Viaggi” e “Fotografare”, passando per “Lo Specchio” de La Stampa, “Buon Gusto”, “Dove”, e ancora “Qui Touring” e “Bella Italia”. Senza dimenticare gli scatti realizzati per Amnesty International e quelli entrati a far parte della raccolta fotografica del Museo d’arte moderna di Senigallia.
Stavolta, però, il fotografo pesarese le sue foto è andato a raccontarle – già, raccontarle – ai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Da maestro dell’obiettivo qual è. Con lui, c’era nientemeno che Fo. Insieme per parlare agli studenti del rapporto tra pittura e fotografia. Arte con arte. Fuoriclasse con fuoriclasse. Che, ogni tanto, viva Dio, si incontrano. E vanno pure a braccetto. Per la verità da un po’, se è vero – come è vero – che l’amicizia tra Gamberini e l’istrionico Fo è di lunga data.
Un’intesa suggellata persino per iscritto: fu propio Dario Fo ad inaugurare, nel 2007 a Pesaro, una delle tante mostre del fotoreporter, intitolata “Oltre”, e a firmare la prefazione del catalogo con gli scatti in esposizione.
“Adriano è qualcosa di più di un fotografo: è lo scopritore di immagini stupefacenti”, scrive il premio Nobel, che tiene a precisare, a proposito del modus operandi di Gamberini, che il nostro “non porta con sé particolari apparecchiature, né riflettori, né lampi, né trasformatori di luci, non sapendo insomma che farsene degli effetti speciali, bastandogli la sua camera. Nel suo produrre immagini non c’è nulla di accidentale. Nulla viene dal caso. Ogni foto è calcolata e proiettata dal suo cervello”.
“Per Gamberini – chiosa Fo – la fotografia non è solo un’arte, ma di più: è scienza. Calcolato è lo scorcio, il taglio della luce che si proietta striata di riflessi”.

Gamberini e Fo al centro, tra gli studenti dell’Accademia di Brera

Gamberini e Fo al centro, tra gli studenti dell’Accademia di Brera

Da “Oltre” ad “Incontri”, l’ultima mostra di Gamberini che ha visto, ancora una volta, Fo tagliare il nastro, i due ci hanno preso gusto. Ed eccoli, di nuovo insieme, a spiegare agli studenti dell’Accademia di Brera ciò che accomuna il tocco del pittore al maestro dell’obiettivo.
D’altra parte Adriano Gamberini da Pesaro, con quella sua semplicità disarmante che solo i grandi possiedono, lo spiega bene cosa ci sia dietro e dentro le sue foto: “La maggior parte delle mie foto sono realizzate in viaggio. Amo viaggiare e amo fotografare. Il viaggio mi dà l’occasione di conoscere il mondo, la fotografia mi permette di testimoniare la cultura, di entrare nell’ambiente dell’uomo e di dialogare con lui”.
“Il soggetto fotografato – dice Gamberini – non è in posa per un ritratto asettico, ma parla con me, partecipa al mio modo di sentire, esprime amicizia. Cerco sempre di mettere in evidenza la dignità e la personalità dell’uomo che ho davanti. E tra noi spesso si crea una complicità, un colloquio semplice, di sguardi e di sorrisi”. Se non è arte questa… (giornalistitalia.it)

Nicoletta Giorgetti

Chi è Adriano Gamberini

Adriano Gamberini è nato a S. Angelo in Vado, in provincia di Pesaro-Urbino. Vive e lavora a Pesaro. La passione per i viaggi e l’amore per la fotografia lo hanno condotto in giro per Italia, Europa, Asia e nelle Americhe. Dal 1998 Adriano Gamberini ha esposto in numerose personali, tra cui quella intitolata: “Altro Mondo”, curata e presentata da Dario Fo a Pesaro nel 2007, e quella intitolata “Oltre”, al Centro Nazionale di Fotografia di Padova, nel 2011.
Le fotografie di Gamberini sono state pubblicate in giornali e riviste nazionali, come “Gente Viaggi”, “Fotografare”, “Lo Specchio – La Stampa”, “Buon Gusto”, “Dove”, “Qui Touring” e “Bella Italia”.
Per la Provincia di Pesaro e Urbino ha pubblicato “Natura e Figura”, 2000; “La Nuova Provincia Bella”, 2005, presentata dal regista Leandro Castellani, “Voglio un cielo limpido”, 2007. Nel  2004 ha vinto il Premio giornalistico nazionale “Il tartufo d’oro”, sezione fotografia, e nel 2006 ha partecipato alla realizzazione del volume fotografico “Un arcobaleno all’orizzonte” per Amnesty International. Ancora Amnesty International ha poi utilizzato una fotografia di Adriano Gamberini per la copertina del calendario 2011.
Del 2000 è la prima pubblicazione dell’autore, intitolata “Immagini e Sensazioni”, Magma Editore.

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