Dalla Calabria al Corriere della Sera e alla Rai passando per la Puglia. Aveva 73 anni

È morto Nino Tripodi, giornalista galantuomo

Gaetano Tripodi

Gaetano (Nino) Tripodi

CASTEGGIO (Pavia) – Grave lutto per il giornalismo italiano. È morto il giornalista Gaetano Tripodi, già redattore e inviato della sede Rai di Milano. Era nato a Strongoli, in Calabria, il 10 dicembre del 1942 e abitava a Casteggio (Pavia) dove domani mattina, martedì 8 marzo, alle ore 10, si svolgeranno i funerali nella chiesa di San Pietro.
Dopo la maturità Nino Tripodi aveva frequentato la scuola di giornalismo di Urbino. Già responsabile di Bari Radio Sud (dal 1977 al 1982), poi coordinatore produzione Antenna Sud Bari (1982 – 1985), giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno” per 8 anni. Successivamente l’arrivo a Milano e la proficua collaborazione con il Corriere della Sera. Quindi Tripodi per 5 anni è stato caposervizio dell’ufficio stampa della Giunta regionale della Lombardia. Per concludere la carriera alla Rai di Milano dove ha lavorato 15 anni e 2 mesi (dal novembre 1992 a dicembre 2007).
La sua improvvisa scomparsa ha rattristato tanti giornalisti che negli ultimi decenni hanno avuto l’opportunità e la fortuna di conoscere e di apprezzare le sue doti professionali e umane.
Su Facebook, dove in breve la notizia ha fatto il giro del mondo, sono intervenuti per ricordarlo con parole di stima e di affetto i giornalisti Fabio Benati, Emanuele Vertemati, Beppe Spatola, Gian Fulvio Bruschetti, Carlo Gaeta, Paolo Nizzola, Maurizio Losa, Filippo Tramelli, Lucio Bergamaschi, Mimmo Falco, Angelo Gallizzi, Carlo Chianura, Monia Maccarini, Monica Ramaroli, Sabrina Pinardi e tanti altri.
Sono orgoglioso di aver contribuito ad inserire questo mio conterraneo nel mondo giornalistico milanese. Sembra ieri il primo nostro incontro nella redazione Lombardia del Corriere della Sera. Era appena giunto a Milano da Bari, con tanto entusiasmo e tanta voglia di lavorare. Da allora iniziò una collaborazione proficua con il quotidiano di via Solferino che gli permise di raggiungere mete importanti in questo nostro difficile mestiere di giornalisti.
Negli ultimi tempi ci eravamo persi di vista anche se i suoi contatti con i miei figli Stefano e Pierfrancesco ci tenevano vicini. Ora l’improvvisa dipartita. La notizia, resa pubblica su Facebook da Fabio Benati, il collega giornalista che in quei tempi frequentava assieme a lui la redazione di via Solferino, mi ha ferito profondamente. Un colpo al cuore.
Nel dire addio a Nino, mi piace ricordarlo sempre sorridente e innamorato della nostra professione. La terra ti sia lieve Nino, collega carissimo, conterraneo insuperabile, grande giornalista e galantuomo.

Giuseppe Gallizzi

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