ROMA – Da nove giorni la zona di Corso Vittorio Emanuele II, a Roma, è completamente isolata a causa dell’incendio che, martedì 2 febbraio, si è sviluppato in una galleria di servizio dell’Acea che ospita i cavi della rete telefonica e informatica, all’altezza di piazza della Chiesa Nuova.
Una situazione paradossale che sta creando gravi disagi alle famiglie, alle attività commerciali ed agli importanti uffici della zona, tra cui quelli della Federazione Nazionale della Stampa e del Fondo di Previdenza Complementare dei Giornalisti Italiani.
Isolata anche la sede della nostra redazione, con la quale è comunque sempre possibile mettere in contatto attraverso l’email: redazione@giornalistitalia.it.
Impossibile telefonare, collegarsi ad internet, pagare con il bancomat o la carta di credito. Un singolare “biglietto da visita” per la capitale, in pieno Giubileo, nella via principale che, attraverso Ponte Vittorio, porta su via della Conciliazione, quindi a San Pietro.
L’Acea, pur assicurando che il problema “è in via di soluzione”, omette di indicare una data certa per il ripristino dei servizi. Pertanto, gli esercenti della zona subiscono un altro duro colpo alle loro attività, già falcidiate dal crollo delle presenze per la sindrome da attentati dopo i fatti di Parigi.
La Fnsi ha temporaneamente attivato un servizio di emergenza con telefonia mobile (339.8440990 o 335.6992773) ed email (segreteria.fnsi@fnsi.it) che i giornalisti possono utilizzare per tutte le comunicazioni con il Sindacato dei giornalisti.
Nella zona di Corso Vittorio niente telefoni, internet e pagamenti con bancomat