ROMA – È Giuseppe Giulietti il nuovo presidente della Federazione Nazionale della Stampa. Con 78 voti sui 72 del quorum richiesto (3/5). Lo ha eletto alla prima votazione il Consiglio Nazionale riunito nella sala “Walter Tobagi” della Fnsi, a Roma, per scegliere il successore di Santo Della Volpe, eletto nel gennaio scorso a Chianciano e deceduto a luglio dopo una brutta malattia. Hanno riportato voti: Stefano Tallia 2, Paolo Butturini 2, 1 Giovanni Negri. Diciannove le schede bianche, 1 nulla a favore di Andrea Camporese che non è consigliere nazionale. Dei 119 aventi diritto al voto hanno partecipato alla votazione 103 consiglieri nazionali, pertanto 17 erano assenti.
Nato a Roma il 19 ottobre 1953, Giuseppe Giulietti è giornalista professionista iscritto all’Ordine del Veneto dal 26 gennaio 1982. Laureato in storia delle religioni, è uno dei pochi giornalisti italiani entrati in Rai per concorso, nel 1979. Un simbolo, quindi, per quanti credono ancora nella meritocrazia. Nell’emittente pubblica ha fatto l’inviato della Domenica Sportiva e, dopo l’esperienza parlamentare, è tornato a lavorare alla Tgr Rai del Veneto. Attivamente impegnato nel sindacato dei giornalisti, è stato vicesegretario nazionale della Federazione della Stampa dal XXI Congresso di Pugnochiuso che ha eletto segretario Giorgio Santerini e presidente Vittorio Roidi. Con loro, in Giunta Esecutiva, nomi che hanno fatto la storia del giornalismo e degli istituti di categoria dei giornalisti italiani: Lorenzo Del Boca, Mario Petrina, Mimmo Castellano, Filippo Galatà, Franco Fiori, Federico Pirro, Fausto Pellegrini.
È stato tra i fondatori del “Gruppo di Fiesole”, segretario dell’Usigrai, il sindacato di base dei giornalisti Rai iscritti alla Fnsi, e tra i fondatori di Articolo 21, di cui è il portavoce.
Eletto parlamentare nel 1994 (indipendente dei Progressisti) è stato rieletto in Parlamento nelle liste del Pds, dei Ds e dell’Italia dei Valori che ha, poi, lasciato confluendo nel gruppo misto. È stato membro delle commissioni parlamentari di Vigilanza sul servizio pubblico televisivo e Cultura della Camera.
A proporre la candidatura di Giuseppe Giulietti a presidente della Fnsi, a nome delle componenti della maggioranza federale, è stato il consigliere nazionale Paolo Perucchini, presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti.
Nel suo intervento – applauditissimo – Giulietti ha accettato quella che definisce “una candidatura di continuità e coerenza con quella di Santo Della Volpe e della mia biografia. Credo – ha sottolineato – nella squadra e non nel presidente che invada il campo della Segreteria e della Giunta Esecutiva, ma garantire il rispetto dello Statuto della Federazione della Stampa. Non sono il nonno che deve difendere le statuine del passato. Chi lo pensa non mi voti. Il mondo dell’informazione è cambiato. Vorrei un presidente che, oltre stare a Roma, andasse più in giro. “per mettere insieme, come dice il collega calabrese Michele Albanese, un gruppo di giornalisti che metta insieme le aree di confine”. “La mia parola d’ordine?”, ha tagliato corto Beppe Giulietti: “Dignità. In questa sala sono cresciuto e questo incarico per me non è un ripiego. Farò il presidente con impegno, passione, dignità, senza farsi condizionare dai colori politici dei governi di turno, ma soprattutto convinzione per dire no alle leggi bavaglio, Gasparri e sull’editoria non finanziata. E dirò certamente sì non per usare questa carica come un taxi per andare altrove”. (giornalistitalia.it)
Dal Consiglio Nazionale con 78 voti alla prima votazione. Parola d’ordine: dignità
L’elezione di Beppe Giulietti alla Presidenza della Fnsi è una buona notizia per la categoria. Giulietti, che raccoglie il testimone del compianto Santo Della Volpe, ha l’autorevolezza e la competenza per portare il suo contributo nella difesa dell’autonomia della professione e dei giornalisti in un congiuntura particolarmente critica, forte anche del suo passato di parlamentare sempre coerente con i principi pubblicamente sostenuti.
L’Unione Nazionale Cronisti Italiani augura buona lavoro al neo presidente, assicurandogli piena collaborazione sui dossier aperti e da aprire in sede parlamentare per garantire l’indipendenza, la sicurezza e la dignità della professione.
L’Associazione della Stampa di Basilicata esprime grande soddisfazione per l’elezione di Giuseppe Giulietti alla presidenza della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Collega di altissimo profilo, protagonista per decenni delle battaglie per la libertà di informazione e la tutela dei soggetti più deboli, Giulietti è stato sempre vicino alle giornaliste e ai giornalisti della Basilicata fin dalla fondazione della nostra Associazione.
Dirigenti e iscritti dell’Assostampa lucana lo ricordano al loro fianco fin dall’assemblea di fondazione del marzo 1993, e in tutti questi anni hanno sempre potuto contare sul suo sostegno nella battaglia per far crescere il sistema della libera informazione anche in una terra di frontiera del mezzogiorno.
Avere una personalità come Giuseppe Giulietti alla presidenza del sindacato unitario dei giornalisti darà nuovo vigore alle comuni battaglie per liberare la società da ogni forma di oscuramento, di integralismo, di pensiero unico, e contribuirà a non spegnere le speranze di tanti giovani che si avvicinano con entusiasmo alla professione in un momento particolarmente difficile dal punto di vista occupazionale.
La Fnsi ha finalmente votato ed eletto il successore di Santo Della Volpe e il Sindacato cronisti romani saluta in Giuseppe Giulietti l’uomo degno di prenderne il testimone. Giulietti, da sindacalista prima, poi da parlamentare e infine da portavoce di Articolo 21, è sempre stato accanto a noi in tutti questi anni nelle battaglie in difesa della libertà d’informazione e della qualità del nostro lavoro. Mai ci ha fatto dubitare della sua indipendenza.
Il percorso difficile che ha portato alla sua elezione non deve essere dimenticato. Non vanno dimenticate le pagine meno edificanti, le contrapposizioni fuori le righe, il sabotaggio di un Consiglio nazionale per mettere all’angolo chi legittimamente non si riconosceva nel candidato alla presidenza. Ogni dissenso, se costruttivo e leale, è una risorsa, certo molto di più di un consenso acritico. E una decisione difficile è spesso più proficua di un’intesa unanime.
C’è la novità di una scelta fuori dalle correnti, e solo in nome del prestigio personale. C’è l’opportunità di una riflessione all’interno del sindacato, a cominciare dai suoi malesseri, che può ridare credibilità al ruolo della Fnsi. C’è la consapevolezza della necessità di difendere i più deboli nella professione: i precari, i collaboratori sfruttati, i cronisti minacciati.
Il Sindacato cronisti romani non si è mai mosso da questa difficile linea tracciata, e riconosce in Giulietti il coerente compagno di viaggio.