ROMA – I redattori di Metro in solidarietà dal 16 novembre 2012, al 30% dal 12 dicembre 2013, hanno votato all’unanimità lo stato di agitazione e un pacchetto di cinque giorni di sciopero in seguito alla reiterata scelta dell’editore di esternalizzare la fattura di contenuti relativi a Metro ad un service esterno, per altro di sua proprietà, nonostante ciò sia in contrasto con gli accordi sindacali che gli consentono di usufruire degli ammortizzatori sociali.
I contenuti esternalizzati sono sia all’interno del quotidiano, sia editati come “Numeri speciali”. “Allegati” – la cui testata recita Metro – che continuano a uscire anche nelle tre città (Genova, Firenze e Bologna) nelle quali Metro ha sospeso le pubblicazioni da settembre scorso. Altri “allegati” esternalizzati sono inoltre stati diffusi in città nelle quali il nostro Quotidiano non era mai uscito.
Ultima iniziativa in esterno, in ordine di tempo, la confezione e la stampa del mensile “Metro Giubileo”, il cui primo numero è in calendario a Roma per l’8 dicembre. A fronte della totale chiusura dell’Editore di aprire un tavolo di trattativa per abbassare l’attuale livello di solidarietà, riportando il confezionamento dei numeri speciali all’interno della redazione, l’assemblea dei redattori è costretta a scendere in campo per rivendicare la centralità del proprio lavoro e per difendere i posti di lavoro e la credibilità che Metro si è guadagnato in questi 15 anni di vita.
L’Assemblea dei redattori di Metro