ROMA – «Esattamente 40 anni fa, sulla prima pagina del primo numero del “Il Giornale”, Indro Montanelli spiegava ai suoi lettori che tipo di quotidiano voleva fare e per chi: “Chi sarà il nostro lettore noi non lo sappiamo perché non siamo un giornale di parte, e tanto meno di partito, e nemmeno di classi o di ceti. In compenso, sappiamo benissimo chi non lo sarà”.
“Non lo sarà chi dal giornale vuole soltanto la ‘sensazione’ […] Non lo sarà chi crede che un gol di Riva sia più importante di una crisi di governo. E infine non lo sarà chi concepisce il giornale come una fonte inesauribile di scandali fine a se stessi. Di scandali purtroppo la vita del nostro Paese è gremita, e noi non mancheremo di denunciarli […] Ma non lo faremo per metterci al rimorchio di quella insensata e cupa frenesia di dissoluzione in cui si sfoga un certo qualunquismo, non importa se di destra o di sinistra […] Vogliamo creare, o ricreare, un certo costume giornalistico di serietà e di rigore”».
In un editoriale non firmato, il quotidiano on line del Nuovo Centrodestra “l’Occidentale” ricorda che «quarant’anni fa insomma, il Giornale nasceva per essere un quotidiano “non di parte e tanto meno di partito”, lontano dalla “sensazione”, dedito alla “serietà e al rigore” e contrario all’idea di ospitare “scandali fine a se stessi”».
«Quarant’anni dopo – afferma l’Occidentale – se si guarda a ‘Il Giornale’ diretto da Alessandro Sallusti si ha l’impressione di un incredibile tralignamento verso il suo opposto. Un po’ come un quei film d’azione in cui il super-eroe di turno si trova a scontrarsi con il suo opposto maligno».
«La casistica – attacca il quotidiano di Ncd – per dimostrarlo sarebbe illimitata ma la prima pagina de ‘Il Giornale’ di domenica scorsa tocca l’apice di questo viaggio nel lato oscuro. Il titolo era: “ALFANO BUGIARDO”. Non serve farla lunga: in ballo c’era una ipotetica lettera scritta da alcuni senatori Ncd (5, 7, 15, 17, non si sa) contro la gestione del partito e delle candidature. Alfano aveva dichiarato di non averla mai ricevuta, così il giornale per smentirlo e dargli del bugiardo ne pubblica una copia. Peccato che in calce non recasse neppure una firma: era un foglio, senza data, intestazione né firme, neppure una. Una lettera anonima mai firmata e mai partita finisce dunque sulla prima pagina del quotidiano con l’accusa di mendacio».
«E’ vero – conclude l’Occidentale – che Il Giornale con le lettere anonime ha una certa allegra frequentazione, ma almeno nel quarantennale della fondazione un po’ più di “serietà e rigore” e un po’ meno di “sensazione e scandalo fine a se stesso” il povero Montanelli se lo sarebbe meritato. Dopo quarant’anni di quell’editoriale potrebbe salvarsi solo l’incipit con una postilla: “Chi sarà il nostro lettore noi non lo sappiamo più, l’abbiamo perso per strada”».
Il quotidiano Ncd “l’Occidentale” bacchetta Sallusti nel Quarantennale de “Il Giornale”