ISTANBUL (Turchia) – Un fotoreporter siriano che faceva il corrispondente in Siria per l’agenzia turca Anadolu è rimasto ucciso in un attacco suicida dell’Isis. Saleh Mahmoud Laila è rimasto ucciso insieme ad altre 19 persone nell’esplosione di un’autobomba nel mercato di Hraytan, a nord di Aleppo, ha riferito la stessa agenzia turca. Il 27enne giornalista a luglio era sopravvissuto a un attacco aereo delle forze di Bashar al-Assad ed era stato ricoverato per le ustioni riportate.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un messaggio ha affermato di aver appreso «con tristezza» della morte di Laila e ha espresso le condoglianze alla famiglia e all’agenzia di stampa dove il fotoreporter lavorava. Laila lavorava con «completa comprensione e devozione», ha continuato Erdogan sottolineando che le sue immagini si sarebbero ricordate con rispetto.
Il vicepremier Yalcin Akdogan ha parlato di «attacco vile» e ha ricordato «le centinaia di persone che perdono ogni giorno la vita in Siria a causa dell’Isis e del regime di Assad». Poi ha ringraziato i giornalisti dell’Agenzia Anadolu che «svolgono il proprio dovere affrontando rischi enormi».
Laila lascia una moglie incinta. Secondo il Committee to Protect Journalists (CPJ), la Siria è il Paese più pericoloso al mondo per i giornalisti. Dall’inizio del conflitto, nel 2011, sono rimasti uccisi almeno 85 giornalisti. (Agi)
Saleh Mahmoud Laila, 27 anni, era il corrispondente dell’agenzia turca Anadolu