ROMA – L’attuale impasse è frutto della crisi di un sistema perverso, costruito a tavolino, nel tempo, proprio dai protagonisti del minuetto che, in questi giorni, riempie le pagine di cronaca sindacale e che è interpretato, in dispregio del dettato costituzionale, a discapito anzitutto dei lavoratori italiani.
Questa situazione di conflitto, al di là del gioco delle parti, rischia di favorire interventi a gamba tesa che, in violazione della piena autonomia contrattuale, configurano scenari ben diversi da quelli voluti dai padri costituenti.
Ne approfitta così il Governo, quando minaccia di intervenire legislativamente nel cosiddetto interesse generale sui fronti più disparati, dall’esercizio del diritto di sciopero, alla rappresentanza, al salario minimo. Intervento che conferma l’ostinata determinazione a non voler dare attuazione agli articoli 39 e 46 della Costituzione.
Impossibile dimenticare infatti che sia le associazioni datoriali, sia la politica, hanno finora scelto i propri interlocutori sindacali con il solo intento di conseguire un reciproco riconoscimento che garantisse a pochi eletti il monopolio nel mondo del lavoro.
Invece di distrarre i cittadini con polemiche sterili come quelle sulle riforme costituzionali, la Politica meglio farebbe a dare compiuta attuazione al disegno del legislatore costituente, in particolare modo valorizzando il lavoro e i lavoratori quali componenti essenziali, al pari del capitale, di una moderna società.
Francesco Cavallaro
Segretario Generale Cisal
Consigliere nazionale Fnsi