ROMA – Dopo le fortunate inchieste sul Cristianesimo, su Maria e Gesù di Nazaret, ne “Le ultime 18 ore di Gesù” (Einaudi, pagine 246, euro 20), Corrado Augias ricostruisce il processo che portò alla crocefissione di Cristo. Come si svolse? In base a quali accuse? Secondo quale rito? Con lo spirito di un detective, muovendosi tra storia e religione, restituisce una galleria di ritratti, noti e meno noti, che accompagnarono Gesù al Calvario: da Ponzio Pilato alla sua misteriosa consorte Claudia Procola, dal fariseo Nicodemo a Erode, il re fantoccio, fino a Giuda, padre di ogni traditore ma forse non così colpevole come la dottrina ha preteso di tramandarlo.
Il giornalista sarà ospite di Concita De Gregorio a Pane Quotidiano in onda domani, mercoledì 16 settembre, alle 12.45 su Rai3.
Anno 33 della nostra èra, il giovane profeta Gesú di Nazareth viene condannato e giustiziato
Tutto si è svolto in un pugno d’ore, diciotto o venti al massimo. Dall’imbrunire di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo piú nottetempo o alle prime luci dell’alba. Il processo che ha cambiato il destino dell’uomo è stato celebrato sicuramente in fretta, ma in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l’arresto e perché? E soprattutto, chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale?
Ad essere indagate sono le ultime febbrili ore di Gesú di Nazareth, il giovane profeta giustiziato su un patibolo romano a Gerusalemme in un anno convenzionalmente datato 33 della nostra èra. Vicende viste, forse per la prima volta, anche dalla prospettiva degli occupanti romani.
È questo un libro dove si entra e si esce dalla storia, dove si raccolgono e indagano i documenti, dove si commentano le fonti e le si fa parlare, e dove anche uomini e cose prendono vita. Fra queste pagine si ode il rumore della pialla del falegname, lo stridio delle ruote dei carri, il belato degli agnelli; si vedono il bianco della farina e il grigio del fumo dei camini e si percepiscono le presenze misteriose di maghi, indovini, assassini. Saggismo e gesto narrativo s’incontrano: c’è la precisione storica e c’è la vita, la passione per il mondo e il talento di raccontarlo.
Molti sono i protagonisti della storia e appaiono piú tormentati, sfaccettati, umani, di quanto siamo soliti considerarli: un Ponzio Pilato politicamente debole, collerico e incerto. Claudia Procula, la misteriosa e tormentata moglie dal passato burrascoso. Caio Quinto Lucilio, intellettuale deluso, acuto testimone degli eventi. Il fariseo Nicodemo, discepolo di Gesú e membro del Sinedrio. Giuda, forse ingiustamente colpevolizzato. Maddalena, la piú famosa tra le discepole. Erode Antipa, un re fantoccio nelle mani dei Romani. L’adultera senza nome che Gesú salva dalla lapidazione.
Giuseppe e Maria che assistono disperati alla morte del figlio amato. La mutevole folla di Gerusalemme. Pagina dopo pagina, Corrado Augias tiene il lettore col fiato sospeso ricostruendo una vicenda che crediamo, non sempre a ragione, di conoscere. E sintetizza in modo affascinante decenni di discussioni storiche e teologiche, lasciando aperte delle domande ma fornendo insieme nuovi e inaspettati punti fermi da cui, ancora e ancora una volta, ripartire.