TERAMO – È stato un infarto a stroncare la vita, questa mattina, del giornalista Claudio Fazzi, 59 anni. È successo intorno alle 10 mentre il cronista de Il Messaggero – prima nella redazione di Teramo, quindi L’Aquila, come caposervizio, e, negli ultimi mesi, Pescara – stava facendo footing in via Trieste ad Alba Adriatica nel suo primo giorno di ferie.
Molto conosciuto in tutto l’Abruzzo, Claudio Fazzi era un cronista di razza ed è grande lo sgomento, in queste ore, del mondo dell’informazione abruzzese. Lascia tre figli: Noemi, Fabiana e Christian.
Al Messaggero Fazzi aveva compiuto l’intero percorso della sua carriera: entrato come collaboratore agli inizi degli anni ’80, era stato poi praticante della redazione guidata da Francesco Marcozzi, dal quale aveva poi, negli anni, ereditato il ruolo di caposervizio, costruendo tutti i giorni le pagine teramane del giornale.
Solo in seguito alla riorganizzazione decisa da via del Tritone, raccontano i colleghi, Fazzi aveva lasciato Teramo per il capoluogo regionale, andando a fare da spalla al collega Angelo De Nicola. E con lui a L’Aquila aveva raccontato i giorni difficili del terremoto e quelli della ricostruzione. È stato grazie soprattutto al suo impegno che, nell’immediatezza del sisma del 6 aprile 2009, il quotidiano romano aveva mantenuto un presidio stabile all’Aquila, prima su un camper, poi in un container, quindi nella nuova redazione di via della Croce Rossa.
Da qualche mese, dopo la chiusura definitiva della redazione dell’Aquila, Claudio Fazzi si era trasferito a Pescara, la redazione regionale del Messaggero, “ed era una sistemazione che in qualche modo gli piaceva, – scrivono i colleghi – anche perché gli aveva permesso di tornare a vivere in provincia di Teramo, nella sua Val Vibrata, dove vivono i figli”. E dove, questa mattina, è stato colpito dal fatale attacco di cuore.
I funerali si svolgeranno sabato 12 settembre, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale di Nereto.
Già caposervizio del Messaggero a L’Aquila, aveva 59 anni. Stava facendo footing