WASHINGTON (Usa) – Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, John Kirby, ha espresso “profonda delusione e preoccupazione per la condanna a tre anni di carcere” dei tre giornalisti dell’emittente Al Jazeera, l’australiano Peter Greste, l’egiziano-canadese Mohamed Fahmi e il producer egiziano Baher Mohammed con l’accusa di “aver diffuso informazioni false ed aver lavorato al Cairo senza le autorizzazioni necessarie”.
Commentando la sentenza del tribunale del Cairo, Kirby ha chiesto al governo egiziano di “adottare tutte le misure disponibili per ribaltare questo verdetto che mina la libertà di espressione necessaria per la stabilità e lo sviluppo”.
Intanto, l’agenzia di stampa Mena ha reso noto che il ministero degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha convocato l’ambasciatore britannico al Cairo, John Casson, per avere chiarimenti rispetto alle dichiarazioni fatte ieri dal diplomatico in merito alla sentenza. “La Gran Bretagna – ha detto, infatti, Casson – sostiene la stabilità del nuovo Egitto, ma la stabilità non può fondarsi su basi fragili che non sostengono le libertà e impediscono agli egiziani di esercitare il loro diritto”.
Il Ministero degli esteri egiziano Shoukry convoca l’ambasciatore britannico al Cairo